

I Punkinari
- Autore: Alessandro Pagani e Massimiliano Zatini
- Genere: Libri da ridere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2024
Vi scappa la voglia di ridere senza pensarci troppo? Accettate questo consiglio: andate a comprare o fatevi recapitare I Punkinari, novità graphic delle Edizioni Nepturanus (dicembre 2024, collana Chicche di riso, 128 pagine), nata dai meravigliosi cattivi pensieri di Alessandro Pagani e di Massimiliano Zatini.
Che titolo vince la prima classificata nel concorso per la donna più brutta? “Miss Paventa”. Dove finiscono i ciclisti spagnoli se cadono dalla bicicletta? “A los pedale”. Perché un inquisitore mandava al rogo soltanto le streghe più basse? Per fare carriera “bruciava le tappe”. Come va la vita per chi lavora in un’azienda tranviaria? Il “solito tram tram”.
Non so come la pensate, ma Pagani e Zatini mi fanno morire. Anche la casa editrice toscano-emiliana non è nuova a proposte di comicità 4.0, intelligente, creativa, alternativa, con profluvi alluvionali di battute dirompenti, come in questo irresistibile, illustratissimo, disegnatissimo, divertentissimo album di fumetti comici e di trovate lessicali brucianti.
Toscana o emiliana Nepturaus? Fate voi: la sede legale è a Ferrara, quella operativa a Scandicci. ¨Per quanto mi riguarda, carte sociali a parte, mente e braccio non si esprimono in padano, ma nell’eloquio fiorentino con la “c” aspirata.
I testi nel volumetto sono di Ale, le illustrazioni di Mass e di Matteo Ciardella. Progetto grafico e impaginazione, che hanno un loro perché in questo prodotto dell’ingegno (e che ingegno!), vanno a merito di Laura Venturi. Alla prefazione ha provveduto Stefano Manca. Nome e cognome non diranno un granché, ma lo riconosceste sicuramente se buttassi là ch’è il fratello minore di Michele... Chi è Michele Manca da Sassari? Santi Numi: ma è Pino La Lavatrice, del gruppo comico e ora duo Pino e gli Anticorpi, Babbudoiu Corporation.
“Ebbeeehh. Non ci sono problemi, tu mi dici quello che devo fare e io lo faccio”.
Insomma, Stefano è il serissimo della coppia in scena, l’austero che interroga lo scanzonato Pino, provocando le sue risposte surreali e spiritose: “Cos’è lo spritz nano? Un aperitivo piccolo”. “Dov’è nato il cubismo? In discoteca”.
Alessandro Pagani è venuto alla luce a Firenze nel 1964, in un giorno di nebbia. Amante della musica e della comicità in tutte le forme, non ha mai smesso di creare gag e battute umoristiche, facendo delle risate la colonna sonora della vita. Con l’aiuto d’inverosimili giochi di parole, dimostra che nelle difficoltà giornaliere una trovata può depotenziare la carica negativa della malasorte. Come? Sorridendo delle avversità attraverso l’ironia; “perché s’è vero che una risata salva il mondo, una risaia salverà una mondina”.
Massimiliano Zatini la scampa dal 1967, ricorrendo ad espedienti come la musica, lo sport e i disegni, mai praticati però professionalmente. Nel poco tempo libero, prepara marmellate fatte in casa di cui va pazzo, al pari di una lunga lista di alimenti, impubblicabile per mancanza di spazio, ma saranno pure fatti suoi.
Chicche di riso è “una collana di perle umoristiche senz’ostrica”. Gag, battute, doppi sensi, giochi di parole, in pagine stravaganti molto illustrate. Se il riso fa buon sangue e buon sangue non mente, le chicche di questa collana sono assolutamente vere, nella remota ipotesi in cui non risultino divertenti (“eppure in Cina hanno tanto riso”).
Tutti siamo stati panchinari - qualcuno lo resta tuttora - negli sport, nella vita, al lavoro, nelle relazioni sentimentali. Capita a chiunque di dover mordere il freno e aspettare il proprio turno, mentre altri sono impegnati a giocare, a fare, a disputare, a flirtare, in un ruolo per il quale ti prepari, ti alleni, ti senti pronto anche tu a dare il meglio, appena sarà offerta la possibilità di scendere in campo, di misurarti, di agire, di dichiararti, di corteggiare. L’ansia della prestazione c’è sempre, ma strizza o no, emozione o meno, non vedi l’ora che debba toccare a te.
Nel libro, due “kalciatori” siedono sulle immancabili panchine, disegnate in bianco e nero come il resto delle illustrazioni, materiali e antropomorfe. Spalle al pubblico, ci si spalmano, poltriscono, si sdraiano sopra e sotto. Uno porta i capelli molto corti, sormontati da una striscia da mohicano, l’altro sfoggia una cresta sulla sommità del cranio rasato: più punk di così!?! Non hanno mai calcato per un solo istante il prato. Del resto, i loro numeri di maglia, 333 e 666, evidenziano le gerarchie sportive in squadra, a loro danno e loro malgrado. Aspettano, aspettano, intanto scambiano domande e opinioni, a uso consumo e divertimento dei lettori-spettatori. Sì, spettatori, perchè si tratta di disegni, dopotutto, a fumetti d’accordo, ma sempre disegni. Guardano verso il campo e intanto motteggiano vicendevolmente e fumettano freddure, una più brillante dell’altra, nelle due vignette per ogni pagina.
“Due atleti della risata”, li chiama Alessandro Pagani; trovate, sketch, battute, provocazioni, sillogismi, iperboli, parodie, humour nero, ironia, sarcasmo, punzecchiature, satira, tutto per far ridere di tutto.
“Dal tuo dentista serve l’appuntamento? No, riceve per ascesso diretto”.
“Cercano il petrolio davanti alla costa. Forse fanno un buco nell’acqua”.
“È prevista un’autopsia sul cinese. Allora, si apre un giallo”.
“L’ortopedico rilascia due ricevute per un conto solo. Sarà una fattura scomposta”.
“È caduto l’aereo degli agenti assicurativi. Tutti periti, immagino”.
“I lineamenti di Ester sorprendono sempre. E chi è, Ester refatta?”.
“Una lucertola e un ramarro si accoppiano sul muro. L’amore è geco”.
“Come ti trovi con la nuova fiamma? D’inverno, meglio”.

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