I fiori blu
- Autore: Raymond Queneau
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Einaudi
"Il venticinque settembre milleduecentosessantaquattro, sul far del giorno, il Duca d’Auge sali in cima al torrione del suo castello per considerare un momentino la situazione storica. La trovò poco chiara. Resti del passato alla rinfusa si trascinavano ancora qua e là. Sulle rive del vicino rivo erano accampati un Unno o due; poco distante un Gallo, forse Edueno, immergeva audacemente i piedi nella fresca corrente. Si disegnavano all’orizzonte le sagome sfatte di qualche diritto Romano, gran Saraceno, vecchio Franco, ignoto Vandalo. I Normanni bevevan calvadòs."
I fiori blu di Raymond Queneau, scrittore francese famoso per la sua ricerca di innovazione linguistica, venne pubblicato nel 1965, e tradotto magistralmente da Italo Calvino nel 1967. La storia della pubblicazione di questo straordinario libro narra di come, alla prima lettura, Calvino ne rimase perplesso, considerandolo intraducibile, e di come, alla fine, ne divenne entusiasta.
È un romanzo di sogni e sul sogno, di invenzioni linguistiche, di storia e di psicoanalisi. I fiori blu, come ricorda lo stesso Calvino nella sua introduzione, è un verso preso a prestito da Baudelaire ed indica ironicamente la nostalgia della purezza perduta.
È un romanzo il cui testo si basa su giochi di parole del tutto geniali, un esercizio di puro stile fuori dai canoni e dagli schemi convenzionali della scrittura, come tutti i libri dello scrittore francese.
L’autore entra nella Storia, affronta con le sue riflessioni e a suo modo il tema della giustizia, il potere della Chiesa e la politica coloniale della Francia, tutti argomenti che saranno narrati in maniera surreale e con un’intelligente ironia. Un testo coinvolgente non solo per la genialità stilistica, ma soprattutto per le posizioni politiche e filosofiche dello scrittore, amante di tante discipline e, non per ultima, anche della matematica.
Sono due i protagonisti principali del romanzo: il Duca d’Auge e il pigro Cidrolin, uno entra nella vita dell’altro attraverso il sogno. Mentre il Duca d’Auge esce ed entra in diversi periodi storici, dalle crociate alla rivoluzione francese, fino al Novecento, impegnato nelle sue battaglie attraverso i secoli, con i suoi due cavalli parlanti Sten e Stef (esplicito riferimento a Demostène e a Mallarmè), Cidrolin, uscito di prigione, con il suo tempo immobile all’anno 1964, vive su di una chiatta ormeggiata sulle rive del Quai con l’unica occupazione di riposare e bere essenza di finocchio. Di tanto in tanto il suo ozio verrà interrotto: deve provvedere, infastidito, a dare mani di vernice sulla staccionata della banchina per eliminare quella scritta infamante assassino, con la quale uno sconosciuto si ostina a imbrattargli il cancello.
Cidrolin trascorre le sue giornate sognando il suo alter ego, il Duca d’Auge che, intento nelle campagne d’armi, dopo innumerevoli avventure, alla fine, giungerà da lui. Le loro vite, a questo punto, avranno un percorso comune. Il Duca aiuterà Cidrolin a sbrogliare un pasticciaccio nel quale si troverà impelagato ed insieme saranno spettatori protagonisti di un diluvio universale, che per giorni inonderà di fango la terra e la storia degli uomini.
“All’indomani le acque si erano ritirate nei letti e ricettacoli consueti e il sole era già alto sull’orizzonte, quando il Duca si svegliò. Si avvicinò ai merli per considerare un momentino la situazione storica. Uno strato di fango ricopriva ancora la terra, ma qua e là piccoli fiori blu stavano già sbocciando.“
I fiori blu è un romanzo sorprendente nella sua unicità e nella sua modernità. Un romanzo nel quale la Storia viene scomposta, e tra colpi di scena, grandi illusioni, velate malinconie e verità ricercate, consacra il nostro autore come uno dei più geniali scrittori del Novecento. Amato per la sua trasgressione e per quella dilettevole e sottile ironia, ingredienti linguistici considerevoli che si ritrovano anche nell’altro famoso libro di Queneau, Zazie nel metrò.
Un romanzo che mi riporta indietro nel tempo, alle letture giovanili. A riguardo ricordo con piacere quando, avide di letture io e la mia amica inseparabile nonché compagna di banco, giovanissime liceali, commentammo a scuola sottovoce Zazie nel metro, che avevamo appena terminato di leggere. Avevamo negli occhi la bellezza della scoperta di un romanzo trascinante e giocoso, che ci aveva fatto comprendere come si potesse scrivere con erudizione e fantasia, il tutto mentre ci apprestavamo di lì a poco, silenziose e composte, alla quotidiana lezione in classe. Un classico da riscoprire!
I fiori blu
Amazon.it: 11,40 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: I fiori blu
Lascia il tuo commento
Quenau è un unicum della letteratura francese. Serissimo eppure giocoso., ha la stessa idea di letteratura di Calvino che è il suo traduttore.
La letteratura è un gioco, ma attraverso il gioco si può arrivare a verità meravigliose o a bugie insostenibili..
I fiori blu fu tradotto da Calvino negli anni Sessanta e fu basato su onomatopee e giochi di parole che uniscono due trame parallele.
la realtà è sogno o viceversa e il duyca e Cidrolin si incontrano alla fine del romanzo risolvendo la situazione.
O forse no.
Il romanzo è delizioso èerchè dietro la giocosità ci sono profondi riferimenti all’attualità politica e culturale francese.
Divertenti i personaggi minori.
E i fiori blu? Il titolo fa riferimento alle persone romantiche e fuorui dalla realtà, ma è molto di più di questo tanto che all’inizio e alla fine chiude il cerchio dell’opera.
Libro divertente e istruttivo.
:a recensione è ottima e coglie bene le tematiche.