Zazie nel metró
- Autore: Raymond Queneau
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2014
Raymond Quenau (1903- 1976), noto per i suoi "Esercizi di stile" e per la sua capacità di giocare con la letteratura, che lo avvicina a Calvino, scrive "Zazie nel metró", edito da Einaudi e tradotto da Franco Fortini, vero capolavoro di comicità e chiarezza.
Zazie è il nome di una bambina ribelle che dalla provincia va a Parigi per vedere il metró, apparentemente una storia banale. Zazie però non vedrà il metró, perché è in corso uno sciopero, ma la bambina molto testarda fugge per la città incontrando personaggi strampalati fino al finale con il ritrovamento della piccola e il ritorno in provincia.
Il romanzo è particolare in quanto formato da capitoli brevi, pieni di dialoghi apparentemente senza senso. I personaggi incontrati dalla bambina appartengono a classi sociali diverse, ma vengono derisi nel momento in cui incarnano l’ordine e l’autorità, veri bersagli della protagonista, che sembra più scandalizzata da questo che dalla omosessualità dello zio. Man mano che la storia procede le azioni dei personaggi si fanno sempre più frenetiche, tanto da giungere all’isteria fino alla ricomposizione finale.
L’autore si diverte a disorientare il lettore che in realtà non sa cosa pensare di quello che accade alla protagonista. Ma il romanzo è anche un’opera sul fare letteratura, sul linguaggio che perde ogni credibilità, cosa che raggiunge il colmo nel pappagallo che ripete "Chiaccheri, non sai fare altro" indicando una discrepanza tra parole e azioni che è il leitmotiv del testo.
Il linguaggio può riflettere su se stesso e diventare metalinguaggio, ma non può essere escluso. Può diventare antilinguaggio ed essere demistificato, ma fa parte dell’essere umano. Apparentemente semplice.
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