I genî di Mozia
- Autore: Lorenzo Nigro
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2020
Ne I genî di Mozia (il Vomere, 2020) l’archeologo Lorenzo Nigro ci accompagna in un lungo racconto che coinvolge tutta la storia della Sicilia, patria adottiva della famiglia Whitaker, che si pone al centro di una complessa vicenda familiare, sociale, politica, economica, per giungere poi, in una sorta di thriller, a raccontare una vera e propria caccia al tesoro nella quale trovano posto decine di personaggi appartenenti a diversi periodi, a diverse origini, classi sociali, provenienze culturali, politiche.
Al centro del racconto che si svolge in prevalenza nell’isola di Mozia, un lembo di terra densa di memorie storiche e archeologiche posta a poca distanza dalla città di Marsala, troviamo la famiglia Whitaker, inglesi che giunsero in Sicilia perché interessati a produrre e commerciare il celebre vino Marsala, e che poi, ai primi del ’900, acquistarono l’isoletta, che tuttora è di proprietà della Fondazione che porta il loro nome.
L’autore di questo romanzo autobiografico parla in prima persona raccontando il suo presente di capo missione archeologica della Sapienza di Roma, circondato da allievi, assistenti, persone del posto, mentre procede lo scavo che porta alla luce non solo reperti dell’antichità, ma anche cadaveri recenti, dando significato ai tanti misteri che hanno contraddistinto nei secoli e fino a tempi vicini a noi la storia di questa fascinosa isola. Ma quello che sorprende il lettore di questo complesso e straordinario racconto è la dimensione onirica e soprattutto la presenza di fantasmi, così cari alla tradizione inglese, gli spiriti di Mozia, che qui prendono il nome di jinni.
Ecco allora che ai personaggi reali si aggiungono quelli che l’archeologo Lorenzo immagina di incontrare nei suoi dormiveglia, nella calura dell’isola, dopo i lauti pranzi siciliani preparati dalle mani esperte delle cuoche che accudiscono gli studiosi. Passano davanti ai nostri occhi stupiti Giuseppe Garibaldi e Nino Bixio, che appena vinta la prima battaglia avevano portato via dal Banco di Sicilia una gran massa d’oro, che poi finì per essere nascosta nell’isola di Mozia; non mancano i Savoia, che dopo l’Unità visitano i Whitaker, sempre alla ricerca del famoso tesoro scomparso, anzi una giovane della famiglia inglese, Norina, si unirà con l’aitante Aimone d’Aosta, con imprevedibili conseguenze. Joseph Whitaker, sposato con una focosa aristocratica palermitana, Tina, avrà da lei due figlie: Norina e Delia, sopravvissuta a lungo, adorata da suo padre, personaggio centrale dell’intera vicenda.
Il libro di Nigro è uno smisurato repertorio di personaggi storici, di uomini di cultura, di filosofi, di pensatori, di politici, di intrecci di storia e di leggende, di miti della classicità, di civiltà remote. Uno straordinario viaggio in Grecia, dentro un antico monastero che nella sua biblioteca conserva preziosi manoscritti, ricevuti da un archimandrita che sembra uscito da un’icona antica, è uno degli episodi più affascinanti del libro, pieno di citazioni letterarie, di oggetti d’arredo di enorme pregio, di ville d’epoca ancora abitate, di cibi impreziositi da ingredienti succulenti. Scoperte sensazionali, nascondigli segreti, pergamene, tende d’epoca, tutto si mescola nella narrazione fitta di suggestioni che questo libro regala a chi ama immergersi nel passato pur rimanendo legato al presente.
La maestra dell’autore, l’archeologa Antonia Ciasca, compare come un nume tutelare nelle ultime pagine del libro, pronta a spiegare al suo illustre discepolo che cerca invano il tesoro scomparso:
“So che stai cerando un tesoro. Il vero tesoro è nel cuore delle persone. Quello devi toccare, con ogni mezzo, e li devi contagiare”.
Si riferisce al ruolo di un docente e al suo doveroso impegno nei confronti di una generazione in cui
“Avanza l’ignoranza, si spegne la coscienza e si cade nella rassegnazione”.
Ci sono numerosissime figure femminili in questo libro, descritte in modo efficace: la dottoressa Pamela Toti, direttrice del Museo Whitaker sull’isola di Mozia, che adora l’isola di cui è severa custode; la direttrice della Fondazione che ha sede a Palermo nell’elegante Villa Malfitano, dal nome aristocratico, Colonna, dalla pelle scura e dai tanti gioielli, che parla in dialetto e propone manicaretti squisiti e raffinati mescolati ai tanti segreti che si sono accumulati; Terry, che accompagna Lorenzo sul monte Athos travestita da uomo per non turbare la misoginia dei monaci; e infine il personaggio più convincente, un fantasma, Delia Whitaker, vissuta in una villa dei Parioli fino a tarda età, salvatrice di ebrei dalla deportazione, fedele conservatrice dei valori che aveva a “cuore” suo padre. Una storia che si conclude con un album di fotografie d’epoca, capaci di far rivivere quanto le parole un’atmosfera e una storia da non dimenticare.
Lorenzo Nigro presenta I genî di Mozia a Scrittorinsalotto
Il 18 marzo 2021 l’archeologo Lorenzo Nigro ha presentato I genî di Mozia a Scrittorinsalotto, l’iniziativa di incontro con gli autori organizzato dalla gironalista Flaminia Marinaro, la scrittrice Giulia Alberico e con le letture dell’attrice Carolina Zaccarini. La presentazione è andata in onda su Zoom e trasmessa in diretta sulla Pagina Facebook di Sololibri.net
🎤 Tra gli ospiti partecipanti: Roberto Giacobbo, Lauretta Colonnelli, Rodolfo Negri, Elena Pandolfi, Elisabetta Bolondi.
Ecco il video:
I genî di Mozia: La saga dei Whitaker (Scavare è il mio peccato)
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: I genî di Mozia
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