I percorsi dell’ignoranza di Lucia Lo Cascio

È da poco uscita la raccolta di poesie I percorsi dell’ignoranza di Lucia Lo Cascio (Porto Seguro editore, 2020).

La dote di questa poetessa è il radicarsi nella natura, non per dominarla, ma per amarla. Molti componimenti hanno il carattere di una preghiera, il linguaggio ha qualcosa del candore infantile, è devozionale, c’è la fiducia di abbandonarsi alla semplicità per servire qualcosa di più grande.
Pur nella sua spontaneità, la voce di questa poetessa è eccentrica, cosa che non ne rende la lettura adatta a tutti, ma che, sicuramente, la rende unica.

La raccolta è suddivisa in quattro sezioni/percorsi ognuno dei quali ci siamo ritrovati a seguire più volte nella vita, ragion per cui leggendo ci sentiamo a casa, consolati.
Di diverso c’è come una Sapienza, un amore naturale che lega l’intero libro. La scrittura di Lo Cascio sembra ispirata, indotta, non si ha l’impressione di avere a che fare con qualcosa di voluto, calcolato, studiato. Affronta in maniera onesta dolore e gioia, ha tuttavia la genuinità dell’individualismo che rende universale ciò che scrive.
Insomma una bella scoperta!

I percorsi dell’ignoranza:

Mente in fioritura nel sorriso di un bambino.
Pelle lacerata dalla rugiada
che le ricorda "Tu sei casa!"
Farsi piccoli piccoli per far spazio
al vuoto che avanza.
Vedersi come in una foto in negativo,
lievi i contorni di luce,
ti confondi con lo spazio nero.
Incurvarsi sotto il peso della ricerca
come in miniera un minatore.
Toccare la terra con il viso.
Perdere le ossa.
Cambiare in mollusco senza gravità.
Ascoltare cuore e cervello
suonare la stessa sinfonia di bassi.
Guardare al passato con gratitudine,
pensare al futuro con la promessa
di imitare dal Sole l’Amore.
Essere ovunque e Uno, finalmente.