I racconti delle fate di Carlo Collodi

Carlo Lorenzini, da tutti conosciuto con lo pseudonimo di Carlo Collodi, è diventato famoso come autore di uno dei libri più letti al mondo: Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino.
Dopo un’infanzia segnata dalle difficoltà economiche della sua famiglia e una giovinezza trascorsa studiando e lavorando duramente, a cinquant’anni Collodi era un giornalista affermato, apprezzato per i suoi articoli di cronaca, ma anche per i testi umoristici.
Nel 1875, l’editore Felice Paggi (1822-1895) gli domandò di realizzare un libro di fiabe tradotte dal francese: le storie di Charles Perrault apparse nell’edizione Hachette del 1853, che furono pubblicate nella versione italiana col titolo I racconti delle fate.

Il libriccino, contenente Barba Blu, La bella addormentata nel bosco, Cenerentola e altri gustosi frutti dell’albero delle tradizioni popolari europee, uscì nel 1876. Nell’avvertenza in apertura, Collodi spiegò di aver aggiunto alla semplice trasposizione degli ulteriori adattamenti, in particolare si nota l’inserimento di una morale palese, che facilita l’impiego delle fiabe in contesti educativi.
L’utilità di queste pagine non è venuta meno con il tempo: anche lo scrivente, tenendo delle ripetizioni a dei bambini di madrelingua straniera iscritti alle scuole elementari, ha impiegato un’edizione del 2016 de I racconti delle fate, pubblicata da Il Sole 24 Ore, al fine di impostare dei semplici esercizi di rafforzamento.

Anche oggi la prosa di Collodi non appare antiquata e oscura, le frasi sono semplici, adattissime ai più piccoli per la lettura e lo studio della grammatica.
Si nota che il traduttore aveva un talento particolare, e infatti, da questa pubblicazione in poi, Collodi si dedicò con successo alla letteratura per l’infanzia e all’editoria scolastica, scrivendo libri per ragazzi e manuali per le scuole elementari che ebbero ottimi riscontri.

Va aggiunto che al di là dell’utilità istruttiva di questi racconti, tornare a rileggere le fiabe da adulti è un’attività per nulla priva di sorprese: le narrazioni assorbite durante la fanciullezza rinascono tutte nuove nella mente dell’uomo cresciuto, rivelandogli talvolta nuovi messaggi e nuovi insegnamenti, sempre accompagnati dal risveglio di commoventi ricordi.