I romagnoli ammazzano al mercoledì di Davide Bacchilega

Ci sono giorni che sono come occasioni. Pieni di frazioni di tempo propizio. Da sfruttare al meglio. Senza esitare. Per piazzare il tuo colpo. Lasciando a terra il nemico. Basta scegliere tra i mille e più minuti di quel giorno quei tre minuti buoni che cambiano le cose.

• Luogo: Pavaglione, minuscolo, pittoresco e immobile paese di Romagna, disperso tra le provincie di Ravenna e Rimini.
• Tempo: maggio inoltrato. “Ben oltre la primavera. Ma non ancora estate.”
  Il tempo delle giornate lunghe, rese ancora più interminabili dall’attesa dei magici giorni d’estate che, poi, tanto magici non sono mai. I giorni del riscatto, tra i 39 e i 40 anni.
• Personaggi: ...eh, personaggi…
  Ci sono il giornalista cialtrone, il gigolò truffatore, l’attempato James Bond di provincia, il pugile dai minuti contati, l’artista lesbica il cui unico tratto artistico è l’essere lesbica.
  C’è un balletto di personaggi già visti, così già visti, al cinema e nei racconti, da sembrare banali ma raccontati con uno sguardo talmente curioso, da risultare geniali. Uomini e donne che si rincorrono da una solitudine all’altra e, quando si incontrano, rimangono comunque soli, pronti a saltare fuori dalla pagina e sedersi accanto al lettore per leggere insieme a lui e raccontargli di nuovo le loro disavventure.

A far da sfondo ci sono il piccolo paese dell’entroterra romagnolo, la spiaggia fighetta, il corso di Milano Marittima coi suoi locali, le strade più o meno asfaltate d’Europa e della nostra Italia.
C’è una regione, l’Emilia Romagna, così cialtrona da non poter che essere poetica, di una bellezza felliniana: malinconica e decadente.
La regione del “potrei, ma non voglio”, della lentezza e della comodità. Una terra di uomini che conservano, a dispetto di tutto (e di tutto quello che tutti dicono di volere), i loro ritmi e le loro tradizioni, le loro sagre e i loro mostri di paese.

A unire tutta questa varietà di solitudini è una partita di calcio venduta, una gara sgangherata e tragicomica, amica dell’impossibile match de La compagnia dei Celestini, illuminata da un sole estivo, caldo, ma stracco, arancione e bianco.

In un giorno come questo, di maggio, di caldo, sarebbe perfino piacevole farsi attraversare dalla stagione che cambia, sentirla diventare estate, un sorriso più largo, uno spirito vestito leggero, ma anche afa da sfuggire, sudore da lavare, sentirla diventare presto mare, perché noi indigeni dell’entroterra, quando cambia stagione, cambiamo muta mentale, ci trasformiamo in bagnini sfrattati dal loro habitat naturale, inzuppati di paturnie, impazienti di tornare alla spiaggia, anche se la costa è un’origine sentimentale, non naturale.

Un giallo che non è un giallo, ma una lente caleidoscopica che frammenta tutto (luce, personaggi e le loro storie) in un meraviglioso volteggiare di immagini, che s’inseguono lente e inarrestabili, scivolando su una scrittura che ha il ritmo di un bel brano da balera.

Il lettore rimpiange di essere arrivato alla fine del libro e vorrebbe immediatamente tornare ad ascoltare le voci dei “suoi” amici trentanovenni, tutti in attesa di cambiare la propria vita (senza il minimo sforzo, s’intende!), così inconsistenti, ma, proprio per questo, così veri!

Pubblicato da Las Vegas Edizioni a maggio 2014, "I romagnoli ammazzano al mercoledì" è un libro da gustare e che diverte, di un’originalità esilarante. Una vera giornata di sole e di cielo azzurro (romagnolo!).

Complimenti a Davide Bacchilega che ha messo sulla pagina cinque e più personaggi tutti credibili, tutti vivi, non dilungandosi in ammorbanti descrizioni, ma inventando per ognuno di loro una lingua differente, usando uno stile di scrittura diverso che passa dall’endecasillabo in prosa, alla poesia in rima, all’iper punteggiatura.
La vicenda, i dialoghi e i pensieri fanno parte di una giostra fracassona e onirica da cui il lettore farà i capricci per scendere. Buon divertimento!