Il Conte Attilio
- Autore: Claudio Paglieri
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Giunti
- Anno di pubblicazione: 2023
Il Conte Attilio (Giunti 2023), dell’autore ligure Claudio Paglieri, inaugura la nuova collana “H”, che sta per “Historia” e nasce come una costola della “M”, collana di mystery, crime e thriller e conterrà romanzi storici popolari ma molto rigorosi nelle ambientazioni e nella ricostruzione delle epoche, appassionanti nelle trame e pieni di acute, sorprendenti allusioni al presente.
Per chi ha amato la storia di Renzo Tramaglino e Lucia Mondella con le loro travagliate vicende concluse con il matrimonio, per quelli che hanno adorato le descrizioni del Manzoni ritratte nella sua opera più celebre, e il pensiero va a:
“Addio, monti sorgenti dall’acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente… “
Per chi si è divertito scoprendo la pavidità di Don Abbondio e si è appassionato al passato di Fra’ Cristoforo e per chi si è sentito attratto dalla cattiveria dell’Innominato e anche di Don Rodrigo. Ecco, questo bel romanzo è consigliato a tutti i fedeli lettori dei Promessi Sposi, a chi rilegge l’opera ogni anno e a chi l’ha scoperta solo di recente.
“Lucrezia era stesa a terra, nascosta sotto un drappo nero. Stava per morire al mondo”
.
Nel suo primo romanzo storico, il genovese Paglieri scrive un sorprendente e brillante prequel dei Promessi Sposi, narrato dal punto di vista degli Arrigoni, mortali nemici dei Manzoni, perché rivali per il possesso e lo sfruttamento delle miniere di ferro della Valsassina sul Lago di Como.
Ricordiamo che di Alessandro Manzoni quest’anno si celebra il 150^ anniversario dalla sua scomparsa (Milano, 7 marzo 1785 – 22 maggio 1873).
Claudio Paglieri, fin dalla prima lettura scolastica dell’opera manzoniana, è rimasto colpito dalla figura del Conte Attilio Arrigoni, cugino aristocratico di Don Rodrigo. Allegro, ironico, anima frivola con il gusto della provocazione e del paradosso, ma al tempo stesso astuto, intelligente, capace di tramare nell’ombra muovendo le sue pedine politiche a Milano. Un nobile capace di godersi la vita, infischiandosene delle leggi degli uomini e di Dio.
In queste pagine, che si leggono tutte d’un fiato, l’autore ricrea un Attilio, che pur restando coerente con quello tratteggiato dal Manzoni, assume su di sé le caratteristiche dell’eroe. Un uomo abile con la spada, legato alla famiglia, fedele agli amici e amante delle donne che si muove nei primi anni di un Secolo complesso.
Il Seicento è stato definito dagli storici come il “Secolo di ferro”, un secolo caratterizzato da grandi guerre, forti contrasti sociali, rivolte contadine, carestie e pestilenze, come la virulenza della peste, terribile epidemia che nel capolavoro del Manzoni miete molte vittime a Milano. Un secolo contrastante, dove i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri, e di conseguenza i primi, come da che mondo è mondo, tendono a prevaricare sui secondi.
L’autore, dopo aver consultato libri, resoconti, documenti dell’epoca e romanzi scritti in quel periodo, si dimostra abilissimo nel sapersi districare tra congiure contro l’invasore spagnolo, che domina lo Stato di Milano, tradimenti, agguati, duelli, delineando una perfetta ricostruzione storica, riportando alla mente del lettore più appassionato, quegli avvincenti romanzi di cappa e spada di una volta. Senza farli rimpiangere, ovviamente.
“Per il capitano Arrigoni!”. Lunga vita!”.
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