Il Diario di Giovanni Ponte di Alberto Tristano

Giovanni Ponte ha 40 anni e lavora come quadro, (no, cosa avete capito, non in una pinacoteca) in una società finanziaria. Giovanni Ponte ha avuto la sfortuna di nascere ad est del meridiano di Greenwich, perché se così non fosse il suo sarebbe stato il Diario di Bridge John’s, con tutt’altri risultati, come potete ben immaginare.
Invece lui è un uomo romano che ad un certo punto della sua vita decide di mettersi alla ricerca dell’anima gemella.

Vive in uno strano condominio il cui portierato è affidato ad un uomo soprannominato Acetone, un personaggio così ben descritto dall’autore che se chiudete gli occhi potete sentirne l’odore.
Tra i suoi amici c’è Roger, un inserviente di colore. Anche lui ha avuto la sfiga di lavorare a servizio presso una famiglia ‘basso’ borghese romana, piuttosto che in una fattoria nel sud degli Stati Uniti, altrimenti a quest’ora starebbe pettinando la bellissima chioma della nipote di Rossella O’Hara, invece che scortando una snob adolescente viziata.

Giovanni, un po’ come tutti, ha il suo problema psicofisico irrisolto, e per questo decide di frequentare uno di quei gruppi di sostegno d’utilità sociale. Inutile dire che il suo non è un problema di dipendenza sessuale, come accaduto a qualche strampalato personaggio di Chuck Palahniuk, quanto invece una complicazione diciamo di tipo alimentare, pare appunto che sia ‘felicemente’ sovrappeso.

Insomma, potrei continuare ancora con gli strepitosi personaggi creati dall’autore, Alberto Tristano, ognuno con una sua caratteristica specifica e lui, il serafico Giovanni Ponte, sempre lì senza scomporsi, neanche nelle situazioni più grottesche, perché dotato di uno spiccato senso dell’ironia e di quella capacità dissacrante di dire le cose così come sono. Per questo motivo, qualche lettore incline alla polemica potrebbe tacciarlo di razzismo, omofobia e maschilismo, mentre le sue sono semplici ipocrisie mancate che si prendono beffa dei comuni cliché italioti, e sulle quali qualsiasi uomo di colore, omosessuale o donna intelligente si farebbe una gran bella risata liberatoria.

Il Diario di Giovanni Ponte, di Alberto Tristano, riporta così le tragicomiche cronache rosa, nere e rosse di un quarantenne adolescente all’eterna ricerca dell’amore, un uomo che di sicuro la vita non la prende sul serio perché, in fondo, cosa c’è di meglio di una spassionata, spontanea risata? Probabilmente una spassionata, spontanea risata intelligente!

E allora buona lettura!