Il leone di Svevia di Roberto Genovesi

ll leone di Svevia di Roberto Genovesi, edito da Newton Compton Editori (2022, 352 pag.) presenta un ottimo excursus narrativo per un romanzo storico; siamo nel 1250, Federico di Svevia è il protagonista principale della narrazione, un personaggio misterioso, eclettico e un grande imperatore. Affiancato da Ahmed Addid, il capo delle guardie saracene e fedele servitore, un compagno di vita che si rivelerà amico fraterno. Due persone totalmente diverse tra loro, eppure legate da un profondo sentimento di amicizia, nato nei tempi dell’infanzia, quando a soli quattro anni Federico viene incoronato sovrano nel Regno di Sicilia a Palermo.

Rico, il piccolo re insofferente alle regole, con un’intelligenza spiccata e sempre spinto dalla curiosità, riesce a eludere chi era preposto a sorvegliarlo ed esce regolarmente dalla sua reggia, portandosi appresso un curioso sacco al cui interno è celato un oggetto a lui caro, la sua corona. Il piccoletto vispo, con un’incredibile consapevolezza piuttosto insolita per la sua tenera età, lo porta a vagare nel sobborgo popolare di Palermo.

Inizia qui la grande avventura, con due incontri cruciali che segneranno il suo destino. Il primo avviene con un ragazzino scuro di carnagione, con i capelli corvini, intelligente e perspicace. Rico, peldicarota per via della sua capigliatura, resta profondamente affascinato e si crea da subito un legame profondo e saldo.
Il secondo incontro è davvero magico, con un gatto dalle dimensioni enormi mai visto prima; lo attrae e lo incanta soprattutto un cucciolo famelico. Una leonessa e il suo piccolo gli conquistano il cuore: quando viene a sapere che il grande felino è in fin di vita e la creatura vulnerabile e indifesa andrà incontro a morte certa, decide di adottarlo a qualunque costo.
È un momento delicato per il re infante, che in quegli istanti sta per perdere la madre, già in agonia, pronta per lasciare questa terra. Un destino che si intreccia, i legami si fondono.

Storia e fantasia corrono sul filo del tempo. L’autore sceglie un linguaggio moderno e accantona la narrazione aulica: è un dialogo tra due cari amici. Uno stile che trova consenso nel lettore. Una scelta originale, in un connubio dove antico e moderno scorrono paralleli. Le pagine ripercorrono i ricordi dei due amici fraterni per riportare a galla una vita, frammenti di un’esistenza vissuta con visioni diverse eppure profondamente condivise. Un linguaggio attuale avvicina i personaggi al lettore, che in questo viaggio si immerge in una sorta di fiaba, presentata in una cornice storica ben precisa. Il tutto con l’interpretazione e la fantasia dell’autore che dona vita al romanzo tra sogno e avvenimenti del passato.

L’amicizia unica e profonda cementa in eterno Federico e Ahmed Addid. Il racconto di una vita straordinaria, quella di un grande imperatore Federico di Svevia, che con ferma determinazione e coraggio ha sfidato la Chiesa. A raccontarlo è proprio l’amico saraceno, fedele a ogni suo passo sempre affianco, una promessa fatta quando Rico aveva soli quattro anni. Il capo delle guardie saracene obbedisce all’ultimo ordine, lui sarà l’unico a poter rispondere al suo più alto quesito, nessun filosofo, astrologo o cartomante possiede la risposta.

Una storia carica di sentimento ed emozioni. Ripercorrere la vita dell’imperatore di Federico il peldicarota attraverso la testimonianza che solo con la fedeltà, un giuramento sigillato e il profondo onore di un amico fraterno che mai lo avrebbe tradito, e per questo chiamato per raccontare e dialogare sulle fasi cruciali del suo re. Una promessa onorata insieme a Ombra, il cucciolo accudito e amato, strappato dalla morte con determinazione da un piccolo così caparbio da segnare la storia. Da questo romanzo originale emerge la narrazione di un’amicizia straordinaria, destini legati sino all’ultimo percorso accompagnato dal quel ragazzo con i capelli corvini e il suo ricongiungersi con “l’Ombra” per affrontare un altro viaggio straordinario. Buona lettura!