Il bell’Antonio
- Autore: Vitaliano Brancati
- Genere: Classici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Bompiani
L’onore prima di tutto. Eh, una volta sì, che esistevano i valori. Certo, forse anche troppo, però ci si destreggiava meglio; quasi sempre, almeno.
«Farsi onore con una donna»: ecco, questa frase può essere interpretata in svariati modi, anche se penso abbiate tutti immaginato, più o meno, la medesima cosa.
Un matrimonio d’onore, un matrimonio non consumato, riuscite a immaginare un’onta peggiore?
Se poi pensiamo all’epoca nella quale è ambientato "Il bell’Antonio" (Bompiani, 1949, collana I Più Famosi Libri Moderni, pp. 336) di Vitaliano Brancati.
Come fare per espiare questa grave, gravissima colpa? Sempre ammesso di colpa si tratti. E se fosse un difetto?
Certo, difficile da capire, eppure dietro a questa défaillance potrebbe nascondersi un disagio ben più grave.
Una storia che farà sorridere e piangere, una storia nella quale sarà facile immedesimarsi, colti da uno stile narrativo scorrevole e appagante che ci catapulterà immediatamente nel vivo della vicenda.
Vitaliano Brancati non ha certo bisogno di presentazioni, il suo nome è scolpito negli annali e le sue opere note e apprezzate in tutto il mondo, anche a distanza di anni, così tremendamente attuali e fresche.
Un libro che vi lascerà molteplici emozioni, accettatele col cuore aperto e non ve ne pentirete.
Il bell'Antonio
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Mi capita raramente ormai di recensire della vera letteratura e il romanzo di Brancati è una di queste occasioni fortunate.
La trama è nota : Antonio Magnano, giovane bellissimo con la fama di seduttore, torna a casa e sposa Barbara. Dopo tre anni di matrimonio si viene a sapere che il matrimonio è nullo per l’impotenza dello sposo . Lo scandalo travolge tutta la famiglia dei Magnano tanto che il padre di Antonio, Alfio, muore tra le braccia di una prostituta per riscattare la virilità del figlio.
Questo è l’intreccio di una storia che ha significati più profondi .
A differenza del film con Mastroianni , il romanzo è ambientato durante il periodo trionfante del fascismo con le sue tragiche buffonate e la sua mancanza di morale. I discorsi sul sesso, idolo di questi maschi repressi, mascherano un vuoto esistenziale profondo dovuto alla mancanza di libertà che avvelena le anime e i corpi( splendide le riunioni a casa degli antifascisti che non hanno neppure la forza di fiatare ) .
Antonio è solo con il suo dolore e solamente lo zio Ermenegildo si rende conto di quello che ha passatoil nipote, ma non sa aiutarlo perchè lui stesso ha il suo medesimo modo di vedere la vita, debole e passivo.
Il padre Alfio invece è l’opposto : è sanguigno, è prepotente. ama le donne e vuole dimostrare che l’onore dei Magnani è salvo, ma anche lui alla fine sente la sconfitta non solo sua, ma di una terra troppo spesso calpestata.
Un personaggio importante è Edoardo, il cugino di Antonio, uomo tormentato da una adesione acritica al regime di cui solo alla fine riesce a vedere la vacuità e aspira alla libertà senza possederla veramente.
Un capolavoro struggente.