

L’arte nel cesso. Da Duchamp a Cattelan, ascesa e declino dell’arte contemporanea
- Autore: Francesco Bonami
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2017
L’arte nel cesso. Da Duchamp a Cattelan, ascesa e declino dell’arte contemporanea (Mondadori, 2017) di Francesco Bonami, critico e curatore di fama internazionale, è un libro provocatorio e irriverente, ironico e a tratti sarcastico, utilissimo per capire l’arte contemporanea. Si inserisce nel dibattito sull’evoluzione e sulla decadenza dell’arte contemporanea in modo efficace e molto plausibile, parlando dei protagonisti e delle dinamiche economiche, pubblicitarie e culturali.
Questo libro segue di qualche anno Lo potevo fare anch’io, altro saggio divulgativo altrettanto interessante.
Lo potevo fare anch’io si chiudeva dicendo che sì, potevate farlo anche voi, ma lo ha fatto prima qualcun altro.
L’analisi di Bonami si sviluppa a partire dal celebre orinatoio di Marcel Duchamp fino al water d’oro di Maurizio Cattelan, l’artista di cui si è molto parlato recentemente in relazione alla banana fissata alla parete col nastro adesivo. Nel corso dell’esplorazione dei confini tra arte, provocazione, banalità, genio e propaganda il libro di Bonami è un susseguirsi di esempi a volte sorprendenti che mettono in evidenza l’estro creativo di numerosi artisti tra cui Marina Abramovic, Damien Hirst, Gerhard Richter e Jeff Koons, tra paradossi e trasformazioni.
L’idea è quella di analizzare una parabola durata un secolo durante il quale l’arte contemporanea partita da un cesso è arrivata ad un altro cesso a prescindere dal proprio valore economico. Così è venuto fuori un titolo semplice ma chiaro: L’arte nel cesso.
Una delle domande che affiora è fino a quale punto l’arte si può spingere nel tentativo di creare uno shock nel pubblico, senza però allontanarsi dal suo significato più profondo. Gli aspetti esaminati sono numerosi, tra descrizioni di opere che sembrano uscite da una galleria degli orrori e altre che sono provocazione pura; tuttavia, oltre al punto di vista tecnico dell’autore del quale si potrebbe legittimamente discutere, si intravede l’invito rivolto al lettore di tentare di capire il mondo complesso dell’arte contemporanea oltrepassando gli eventuali pregiudizi.
Uno dei grossi equivoci per l’arte contemporanea, ma anche per l’arte in generale, è che per comprenderla e amarla sia necessario conoscere un sacco di cose o avere studiato molto. Su questo equivoco hanno lucrato e continuano a lucrare molti saputoni o saputelli dell’arte.
Si può infine schematizzare e riassumere la crisi che l’arte contemporanea pare stia attraversando riflettendo sulla capacità delle opere di riuscire a creare empatia e a comunicare col pubblico. Il mercato, la gestione della gallerie e delle esposizioni e la spettacolarizzazione esasperata hanno trasformato il rapporto tra gli artisti e il pubblico, il quale resta ai margini di qualsiasi interpretazione dell’arte che è stata da sempre una lingua universale, ma comprensibile.

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