Il cammino dell’Alta Via
- Autore: Anna Balzarro
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Anno di pubblicazione: 2023
Appena 140 pagine, più indici e illustrazioni, disegni e foto d’epoca, compongono Il cammino dell’Alta Via (dei Merangoli Editrice, 2023), il nuovo libro della storica Anna Balzarro, che tra i suoi meriti ha quello di essere direttrice dell’Irsifar, il meritorio Istituto romano che si occupa di Antifascismo e Resistenza.
Nel prologo che si svolge ai nostri giorni a Villa Pamphilj, il dialogo tra Anna e Caterina, testimone muto il cane Musa, annuncia il desiderio di scrivere un romanzo tratto dalle storie vere dei rispettivi genitori, avvenute nel 1947. Raccontare la trama di questa vicenda che ha visto protagoniste due famiglie che si sono intrecciate leva la suspense al racconto che finisce per essere un vero e proprio thriller di cui è opportuno non celare gli eventi che portano all’inquietante conclusione.
Anna Balzarro ha fatto ricerche d’archivio, viaggi, ha ascoltato le testimonianze dei suoi familiari, principalmente dei suoi genitori che sono i protagonisti della parte più ricca di umanità di questa storia. Nel 1947 Giulio e Armida frequentavano l’ultimo anno di liceo classico ed erano innamorati. Giulio aveva già perso un fratello e la sua costituzione gracile fece sospettare al medico una malattia polmonare, e quindi al ragazzo fu prescritto un soggiorno in alta montagna, che lo avrebbe ritemprato. Partì dunque, accompagnato dai genitori e dalla fidanzata, diretto a San Nikolaus, un convento sperduto, in Alto Adige, abitato da appena due frati. Frate Lukas, che aveva trascorso parecchi mesi a Roma ed era appassionato di storia dell’arte barocca, sarebbe stato il precettore che lo avrebbe accompagnato agli esami di maturità che avrebbe affrontato da privatista in settembre.
Nel silenzio gelato di quel borgo, le uniche presenze erano il dottor Muller, un medico polacco amato dalla popolazione poverissima, e uno strano individuo, Kurt, una sorta di scemo del villaggio.
A Roma intanto Armida aveva formato un gruppo di ragazze scout, di cui faceva parte Olga, una ragazzina unica superstite della sua famiglia dopo la razzia degli ebrei romani del 16 ottobre 1943, e Lia, che riconosciamo nella scrittrice Lia Levi, anche lei scampata alla deportazione per essere rimasta rinchiusa in un convento di suore.
L’amore tra i due giovani, la vocazione di Armida e di sua sorella che diventano guide per le ragazzine più giovani, i traumi di Olga che diverranno centrali nella storia raccontata da Anna Balzarro ci descrivono un inquieto dopoguerra di cui si sa ancora poco: solo due anni separavano la fine delle ostilità sul territorio italiano dai fatti che il romanzo ci rivela. Gli ebrei che riuscirono ad attraversare il Passo dei Tauri entrando in Italia diretti in Palestina, i nazisti che riuscirono a nascondersi in Alto Adige, i reduci dai lager che fortunosamente sopravvissero e tornarono in patria: tutti questi pezzi di storia trovano nel libro di Anna Balzarro una sintesi romanzesca ma non per questo meno verosimile, anzi molto efficacemente ricostruita. Sara, Olga, la maestra Elena, Lia, David, Greta, il dottor Muller, il piccolo Albert sono i personaggi indimenticabili di questa storia che riscopre il passato che sembra non finire mai, svela le sofferenze di tanti in quegli anni terribili, ma comunica anche un senso di fiducia e di speranza. L’epistolario tra Giulio e Armida, separati ma poi riuniti per sempre, è una testimonianza di quella sensibilità che ha permesso ai “buoni” di prevalere sul male assoluto che ha caratterizzato la storia europea del ’900.
Il cammino dell'Alta via
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