Il cane che avrebbe dovuto chiamarsi Fido di Antonio Falco

Antonio Falco, nato a Torino, laureato in Scienze dell’Educazione, lavora come informatico presso l’Università degli studi della città di Torino. Coltiva la passione per la lettura e per i libri e questa passione si è concretizzata nella stesura di un manoscritto, che è poi stato pubblicato. Ed è proprio questo libro: Il cane che avrebbe dovuto chiamarsi Fido .

È un libro tenero e simpatico, ho letto con simpatia e commozione questo libro, sostenendo spesso il protagonista del libro: un tenero e caro signore, pensionato, molto solo. È quasi Natale e Riccardo Martini trova nel fondo delle scale un cane, con un collare strappato e una medaglietta con quello che dovrebbe essere il suo nome: Fido, accompagnato da una breve sequenza di numeri. Prenderlo in casa con sé ed affezionarsi a lui è immediato e subitaneo.
Nel contempo il caro vecchietto inizia una personale e non facile investigazione per comprendere origini e la storia di vita dell’animale. Una discesa rischiosa ed avvincente nell’indagine, portata avanti con cipiglio e notevole dote di coraggio.

Un giallo classico, che segue le regole tipiche del genere. Scritto con una prosa veloce e coinvolgente; sullo sfondo di una Torino tanto bella quanto glaciale. Un libro che si legge e si gusta con intensità, consigliato agli amanti del genere giallo che amano più l’intrigo e la fascinazione a discapito della violenza bieca e crudele. Un giallo ben congegnato e una lettura per chi ama...i cani! E ne apprezza le loro caratteristiche.