Il capolavoro di Cefaly
- Autore: Francesco Stirparo
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2017
Il capolavoro di Cefaly, ed. Ursini, è il primo romanzo di Francesco Stirparo, un dottore, specialista in dermatologia, animatore dell’Associazione culturale "Progetto Caraffa", scrittore di poesie inedite e di due commedie rappresentate nel 2015 e 2016.
"Il capolavoro di Cefaly" è stato appena premiato con il Premio “Miglior Trama” al “Golden Books Awards 2018” di Napoli, evento organizzato dall’Accademia degli Artisti. Il protagonista del romanzo, Gunter Maeler, architetto di Monaco di Baviera, arriva in Calabria per cercare un dipinto scomparso del pittore ottocentesco Andrea Cefaly .
In aiuto di Gunter interviene la giovane Giorgia Miceli, di Caraffa, paese albanese collocato nell’istmo calabrese. La ragazza è molto impegnata nella salvaguardia ambientale del proprio territorio e, assieme a un nutrito gruppo di abitanti di vari paesi confinanti, riesce a sventare la realizzazione di un’enorme discarica. La discarica della "Battaglina" effettivamente non sarà mai realizzata.
Il romanzo, a tratti, si tinge di giallo e tra intuito e segni del destino i giovani si muovono alla ricerca della tela. Dai fatti recenti la storia s’intreccia con gli eventi dell’800, quando un inglese, Arthur John Strutt, si era spinto nel suo Grand Tour fino in Calabria ed incontrando Andrea, figlio del ricco e nobile proprietario terriero Domenico Cefaly, lo aveva iniziato alla pittura.
L’autore dimostra di avere un’ottima conoscenza dell’arte e degli ambienti descritti, che vanno da Monaco a Firenze. Lo sfondo del romanzo, tuttavia, è soprattutto la Calabria, attraversata dal mar Jonio alla Sila, fino alla splendida Costa Viola del Tirreno. La Regione è descritta con straordinaria potenza evocativa negli aspetti demoantropici, riferiti, in particolare, all’antica cultura arbëreshë, minoranza etno-linguistica albanese storicamente stanziatasi nell’Italia meridionale e insulare.
Nel romanzo alcuni personaggi sono reali e perfettamente delineati, come l’ultimo erede dei Cefaly e alcuni esponenti del comitato che si oppone alla discarica, altri personaggi si ispirano alla realtà, ma sarebbero frutto della fantasia dell’autore. L’autore riesce a rappresentare perfettamente gli ambienti e le scene, quasi come se avesse una macchina da presa che inquadra tutto e, poi, si sofferma sui singoli elementi descrivendoli con cura. È un’opera già pronta per essere rappresentata in un film per la ricchezza della trama, per il fascino dei personaggi e l’attualità di alcuni temi.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il capolavoro di Cefaly
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