Il castello di Crowley di Elizabeth Gaskell

Il castello di Crowley, short story prodotta dall’abile penna di Elizabeth Gaskell, venne pubblicata per la prima volta nel 1863 su “All the Year Round”, una delle due riviste dirette da Dickens (l’altra era “Household Words”). È proprio il celebre scrittore inglese a sottolineare la dimestichezza con il genere narrativo del racconto della sua collega ed amica, usando per lei l’appellativo di “Sheherazade”. Non a caso Elizabeth Gaskell si distingue per una produzione prolifica di narrazioni brevi che affiancano i romanzi più noti, incentrati sulle grandi tematiche sociali della sua epoca.

Il castello di Crowley, che rientra a pieno diritto nel primo filone, illustra in maniera magistrale una storia dal vago sapore gotico prendendo spunto da una visita alle rovine di un vecchio maniero. Grazie a questo espediente molto usato nel periodo vittoriano, scopriamo le vicende della famiglia Crowley, in particolare della giovane Theresa, figlia del baronetto proprietario del castello. Theresa, orfana di madre sin dalla tenera età, è giovane e capricciosa. Al suo fianco c’è la nutrice Victorine, di nazionalità francese come la scomparsa Lady Crowley, pronta a tramutare in realtà ogni suo desiderio, anche quello più inespresso. Sarà questo rapporto a dominare lo svolgersi della narrazione e ad accompagnare Theresa nella sua crescita e nelle scelte che farà.

L’ambientazione principale della storia è, ovviamente, il castello nel Sussex, eppure non mancano scene cruciali che si svolgono all’esterno di questa cornice, nelle grandi realtà di Parigi e Londra. Elizabeth Gaskell è bravissima sia nel determinare l’arco temporale nel quale si svolgono gli eventi sia nel rendere con poche ma incisive pennellate la psicologia di tutti i personaggi, regalandoci riflessioni degne delle sue opere maggiori:

L’amore era da lungo tempo scomparso dall’abitazione di quella coppia: un’abitazione, non una casa, perfino nei giorni migliori. L’amore era uscito dalla finestra, prima ancora che la povertà entrasse dalla porta.