I fratellastri
- Autore: Elizabeth Gaskell
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2016
“I fratellastri” (Edizioni Croce, 2016, titolo originale The Half-Brothers, introduzione e cura di Michela Marroni, postfazione di Mara Barbuni, traduzione di Salvatore Asaro) è il racconto della grande autrice inglese Elizabeth Cleghorn Gaskell (Londra, 29 settembre 1810 - Alton, 12 novembre 1865) apparso per la prima volta nel 1858 su Round the Sofa. Il volume contiene in appendice due frammenti gotici incompiuti.
Ha il sapore di una parabola evangelica il testo ambientato nelle aspre colline del Cumberland, contea settentrionale dell’Inghilterra dominata da una natura selvaggia che si trova sulla costa occidentale, a nord del Distretto dei Laghi.
“Mia madre si era sposata due volte. Non parlava mai del suo primo marito, ed è solo per mezzo di altre persone che ho appreso quel poco che so su di lui”.
L’io narrante, ricorda un momento preciso della sua vita che avrebbe segnato il proprio destino. Per raccontare i fatti accaduti occorreva ritornare a quando Helen, una giovane donna di vent’anni era rimasta precocemente vedova di un giovane contadino che aveva preso in affitto una piccola fattoria da qualche parte vicino alla costa nel Cumberland. Il marito di Helen, a causa della disperazione per non essere capace di gestire la fattoria, si era ammalato gravemente ed era morto. La vedova era rimasta sola con una bimba e con un altro figlio in arrivo. Poco prima della nascita del secondo figlio Gregory, Helen aveva visto morire di scarlattina la sua bambina. Era stato troppo grande il dolore di Helen, la quale nonostante l’aiuto della sorella maggiore Fanny, era caduta in depressione. Le due sorelle vivevano con i soldi di Fanny e con quello che riuscivano a rimediare insieme lavorando per i grandi commercianti di Glasgow che assegnavano a Helen dei capi da cucire.
“Ma piano piano la vista di mia madre cominciò a calare”.
Un giorno William Preston un “vecchio scapolone” e uno degli agricoltori più ricchi del luogo si presentò a casa di Helen. Poco tempo dopo Preston fece una proposta di matrimonio alla vedova promettendole che si sarebbe preso a carico Gregory, al fine di non fargli mancare niente, né per il suo mantenimento né per quanto riguardava l’istruzione. Lei aveva acconsentito. Ma le cose sarebbero andate diversamente.
“A mio padre non era mai venuta meno l’insana antipatia nei confronti del figliastro, suo innocente rivale nella conquista del cuore di mia madre”.
Due fratellastri orfani della madre, la gelosia e il risentimento di un patrigno nei confronti di un innocente, colpevole di essere amato troppo da chi lo aveva messo al mondo, il gesto altruista di un’anima nobile portato fino all’estremo sacrificio.
Il bel racconto ingiustamente sottovalutato della sempre evocativa Elizabeth Gaskell, (paragonata in una lettera da Dickens alla narratrice de “Le Mille e una notte”: «Mia cara Shahrazad...»), segue “un preciso disegno morale”, come sottolinea Michela Marroni, che culmina
“nella conversione del personaggio cattivo e nella rivalutazione post mortem del personaggio buono”.
E la natura sembra partecipare al dolore e all’insensatezza del cuore degli uomini.
“Tu non puoi ricordarlo, ragazzo, quando giacemmo allo stesso modo accanto alla mamma poco prima che morisse. Mise la tua manina nella mia, mi piace pensare che ci stia vedendo in questo momento, e che presto ci uniremo a lei. Comunque, sia fatta la volontà di Dio”.
I fratellastri. Testo originale a fronte
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