Il coraggio di Giò
- Autore: Alessandro Biz
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2016
Alexandra aveva 17 anni nel 1983, Georgiana dieci di più quando ha deciso di volare verso la Romania, trent’anni dopo. Sono madre e figlia e la loro è la storia di un dono della vita che si trasforma prima in un incubo, poi in una rinascita. Giorgiana l’ha raccontata, con l’aiuto di Alessandro Biz nel romanzo dal vero Il coraggio di Giò, edito da Publimedia di San Vendemiano, Treviso, in prima edizione nel 2016, con ristampe a gennaio 2017, a maggio 2018 e nell’aprile 2021, quella che abbiamo avuto tra le mani (133 pagine, inserto fotografico in bianconero in appendice).
È una vicenda autentica, di una maternità interrotta, con la bimba trasferita in orfanotrofio, dopo pochi giorni di allattamento al seno della mamma adolescente. La separazione è descritta in modo commovente. Giorgiana è una neonata bellissima, venuta alla luce in un ospitale di Iasi, in Romania, il 4 gennaio 1984 ed entrata nel brefotrofio cittadino il 16 successivo. Lungo il viale di accesso, Alexandra stringe al petto la bambina e sente battere il cuoricino, avverte il respiro, il profumo. Vorrebbe scappare, ma deve abbandonarla nelle mani di un’estranea. La bimba comincia a strillare e mentre l’inserviente si addentra nei locali, le urla si fanno sempre più lontane per Alexandra, che non ha pianto né voce, sa di aver perso per sempre l’amore più grande della sua vita e una parte di sé.
Aveva scoperto d’essere rimasta incinta dopo un breve amore con uno studente di medicina, conosciuto nel campus e sparito. Con l’aiuto di una pediatra comprensiva, aveva affrontato la mamma Valeria, come un imputato in attesa della sentenza, al bivio tra due percorsi opposti: si vedeva felice al parco col bimbo o sola in un vortice nero, abbandonata a una spirale di disperazione. La reazione rabbiosa fin oltre il previsto (“vergogna, sparisci dalla mia casa”) aveva spalancato un baratro.
In grembo, una creatura cresceva, ignara che nessuno la volesse. Non la nonna intransigente, non il padre naturale, che si sarebbe assunto nessuna responsabilità. I sogni della futura mamma di poter vivere felicemente col bambino, si trasformano in un incubo.
La ragazza madre viene ospitata per qualche mese dalla dottoressa Adriana, poi cede al ritorno della madre, che le propone di rientrare in casa, in cambio dell’assenso a non riconoscere il nascituro e affidarlo a un istituto, per riprendere l’itinerario tracciato dai genitori per la figlia: studi, laurea, matrimonio.
Toccante e descritto con tanta semplicità anche l’incontro della piccola Giò col padre adottivo italiano, che nel 1991 raggiunge l’orfanotrofio di Iasi. La bimba è vivace, bionda, bellissima, per quanto debole e denutrita. Dimostra meno dei sette anni all’anagrafe. È anche tanto intelligente: si erano presentate potenziali famiglie per lei, ma le coppie non le erano piaciute e per non essere scelta si era impegnata a comportarsi in modo indisciplinato, a mostrare un carattere ribelle, a sembrare intrattabile.
Però il distinto signore che vede scendere da un’auto nuovissima le fa una buona impressione, alto, di bell’aspetto, con un elegante cappotto blu e belle scarpe di pelle scura. Vedendolo varcare la porta, si slancia dal gruppo dei bambini, corre incontro all’uomo e gli salta in braccio. Lui è intenerito e sorpreso. L’hanno chiamata Giò, ha l’aspetto di una bimba di cinque anni, è molto affettuosa, peccato non sia Giorgiana, di sette anni, ch’è venuto a prendere dall’Italia, dopo le lunghe procedure per l’adozione internazionale. Invece, Giorgiana è lei, che gioia! La bambina entra subito nel cuore di papà Sergio, ha tanto desiderato essere genitore, ha da offrire tutto l’amore del mondo a una bambina che ha bisogno di ricevere affetto, di recuperare il tempo perduto.
Così Giò entra nella famiglia Catinella, amata dal papà e da mamma Milena.
Ma un’adozione non è tutta rose e fiori, per quanto l’amore dei genitori sia fuori discussione e la villa dell’industriale, in provincia di Treviso, piena di giocattoli e ogni agio. Per la piccola è una grande prova, dopo i dolori dell’orfanotrofio in Romania. Adora la sua famiglia italiana, ma non possono mancare momenti difficili. Quando un ciclone ha cambiato la tua vita, sia pure in meglio, si fa molta fatica a ritrovare i propri equilibri.
Tutto è una sfida per Giò: mettere alla prova la tenerezza di Sergio e Milena, sopportare il generoso riscaldamento invernale in casa dopo il gelo nell’istituto di Iasi, imparare una uova lingua, adattarsi a tante abitudini diverse, a un modo di vivere insolito per lei. Ecco degli aspetti che in genere ci sfuggono, ma vengono esposti con efficacia in questo romanzo, volendo far riflettere e riuscendoci perfettamente.
Quanto detto finora sembra uno spoiler totale, l’intero racconto della vita di Georgiana e del contenuto del libro, ma non lo è affatto, perché succede qualcosa che imprime una svolta e fissa un indirizzo...
Alessandro Biz, di Conegliano, giornalista e direttore del Piave, è autore del volume Per avere successo (Publimedia, 2012) e coautore della raccolta La Grande Guerra. Racconti inediti (Publimedia, 2015).
Il coraggio di Giò
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