Il criminale pallido
- Autore: Philip Kerr
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Fazi
- Anno di pubblicazione: 2020
Nell’estate del 1938 il popolo tedesco attende l’esito della conferenza di Monaco, chiedendosi se Hitler porterà il Paese a un’altra guerra. C’è molta tensione nell’aria e il crimine dilaga: è in quest’atmosfera che perdura fino al 10 novembre dello stesso anno, data impossibile da dimenticare perché è quella della storicamente famosa Notte dei cristalli, quella in cui i Nazisti scatenarono in Germania e nei territori annessi negli anni precedenti una serie di devastazioni nei confronti degli ebrei e delle loro attività, che ha luogo la seconda delle indagini di Bernie Gunther, già protagonista di Violette di Marzo, ora impegnato a risolvere un caso complesso. Di questo si legge ne Il criminale pallido (Fazi, 2020, traduzione di Patrizia Bernardini), secondo libro della trilogia Berlinese di Philip Kerr, scrittore scozzese prematuramente scomparso ma conosciuto e apprezzato autore di thriller con precisa ambientazione storica.
L’investigatore privato Bernie Günther viene contattato dal capo della polizia Nebe che gli comunica che Heydrich della Gestapo lo vuole alla Kripo, cioè la Kriminalpolizei, la polizia criminale germanica per intraprendere un’indagine delicata e importante; nel frattempo, però, il detective è impegnato a portare a termine l’incarico datogli dalla ricca donna tedesca Frau Lange, proprietaria di una tipografia. Si tratta di indagare sul figlio di lei e soprattutto sulle sue “amicizie” maschili, genere di rapporti assai deprecati nella Germania di Hitler. La donna è pesantemente ricattata per alcune lettere scritte dal figlio a un altro uomo e cedere alle minacce di qualcuno nell’ombra è per la Frau Lange fonte di continua tensione.
Ma sorvegliare e trovare l’identità del ricattatore è solo l’inizio delle vicende del romanzo: Stahlecker, il collega di lavoro di Gunther, viene ucciso e, nel frattempo, il ricattatore cercato da Bernie muore. Pare un suicidio, anche se gli eventi successivi daranno una lettura diversa del caso; Günther, però, ora più libero, può tornare alla Kripo per cercare di far luce sul rapimento e l’omicidio di diverse ragazze ancora adolescenti. È un’indagine su cui la Gestapo tiene il massimo riserbo per evitare omicidi da imitazione. L’uomo non lo farà come detective bensì:
“Allora, probabilmente sarò costretto ad accettare."
"Ottimo."
"A una condizione."
"Dica pure."
"Che per la durata delle indagini abbia il titolo di Kriminalkommissar e mi sia concesso di condurle a modo mio."
Heydrich accetta perché
“C’è un maniaco per le strade di Berlino, Herr Gunther."
"Non si nota tanto. Non ho visto niente di tutto questo sui giornali."
"I giornali pubblicano solo ciò che vogliamo noi e c’è il divieto di pubblicare questa notizia. Voglio che lei rientri nella Kripo, Gunther, e che acciuffi questo pazzo criminale prima che uccida di nuovo.”
Da qui in poi hanno luogo molte vicende che nelle quali ci saranno più vittime; Gunther segue varie piste, dalle telefonate anonime ai brevi interrogatori con chi forse ha visto quel “mostro”. L’unica cosa che accomuna le varie descrizioni è l’accento bavarese del possibile criminale. Seguire svariate piste è per Bernie Gunther come un viaggio attraverso le nascoste meschinità e criminalità al tempo del movimento nazionalsocialista. Già, perché esiste davvero un maniaco sessuale, un assassino a piede libero o c’è qualcosa di molto più inquietante dietro questi crimini? La trama è complessa, permeata da un’atmosfera di brutalità e dall’antisemitismo nazista.
La storia, però, tocca anche altre tematiche, tra cui l’omosessualità, la tossicodipendenza, la salute mentale e lo spiritualismo e mostra, soprattutto, come le azioni dettate dal Male spesso s’incontrino e abbiano in comune molto più di quanto si possa immaginare. È un’indagine complessa e Philip Kerr conduce i lettori in un periodo e in un quadro sociale che lui descrive con abilità e che, allo stesso tempo, va a denunciare. Bernie Gunther è abile, ma appare anche umano:
“Non sono un cavaliere senza macchia e senza paura. Sono solamente un uomo su cui il tempo ha lasciato il segno.”
Mano a mano che si procede nella lettura, la vicenda si fa più serrata e il ritmo incalzante: i personaggi sono descritti con precisione, lo scenario è nitido (pare davvero di essere nella Berlino di quel tempo) e le trame sono intrecciate l’una all’altra brillantemente .
Il criminale pallido è uno fra i noir più intensi e allo stesso tempo storicamente precisi, grazie alla preparazione storico letteraria e all’abilità descrittiva di Philip Kerr.
Il criminale pallido. La trilogia berlinese di Bernie Gunther (Vol. 2)
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il criminale pallido
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Uno scrittore eccezionale che ci ha lasciati troppo presto. Dopo la lettura di March Violets mi sono perdutamente appassionato a questo straordinario personaggio e dello scrittore. I titoli successivi li ho letti in lingua originale e nell’ordine nel quale si svolge la vicenda e non di pubblicazione. Lo consiglio vivamente per assistere alla evoluzione del personaggio che è a mio avviso una delle più straordinarie figure di detective mai create.