Il diavolo veste Gaga
- Autore: Andrea Biscaro
- Genere: Musica
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2021
Non conosco Lady Gaga, non sono un fan e devo confessare che mi è risultata sempre indifferente, ma stimo Andrea Biscaro, apprezzo il suo talento di scrittore-musicologo-performer. Esplora mille generi l’autore ferrarese che vive “nel” Tirreno. Talmente tanti, che dire versatile è poco. Nel più recente dei suoi lavori è tornato alla vecchia passione per la musica e i protagonisti, in questo caso Stefani Joanne Angelina Germanotta, non ancora quarantenne newyorchese che il mondo conosce col nome d’arte citato nel titolo del libro di Andrea. Non è solo biografia Il diavolo veste Gaga, pubblicato a novembre 2021 per la genovese Officina di Hank, marchio delle edizioni HC (256 pagine), è l’abbraccio tenero di un appassionato. È un viaggio amorevole ma non reticente nell’io complesso e nel vissuto di un’artista.
Una fusione tra loro, una specie di rapporto intimo sublimato, il regalo di un innamorato. Biscaro conosce Lady Gaga e soprattutto Stefani tanto nel profondo da compiere una specie di miracolo letterario. Generalmente, nello star system il percorso è dal privato alle scene, dal personale alla ribalta abbagliata dalle luci. Andrea è riuscito a compiere anche l’itinerario inverso: la diva canora scintillante di lustrini ritorna la donna fragile che è, la ragazzina turbata di Manhattan, che pativa il contrasto tra l’impegno precoce sui tasti del pianoforte e la paura irrazionale che lo strumento si animasse di zanne e le staccasse una mano.
Ha cominciato a prendere lezioni di solfeggio a quattro anni. Chissà se aveva voglia davvero d’imparare a suonare. Di certo lo voleva sua madre Cynthia, “donna gentile e autoritaria al tempo stesso”, la definisce Andrea. Dei genitori era quella dedita solo alla casa e alla famiglia — il padre badava alla sua azienda informatica — e ha tanto influito sull’educazione della ragazzina dell’Upper West Side, zona bene della Manhattan bene, abitata da famiglie bene.
Stefani non è stata una bambina facile. Il carattere era spigoloso. Drammatici i suoi mutismi. Trovava difficile conversare, usare l’alfabeto di tutti. Quello della musica invece diventava tutto suo, lo poteva forgiare a misura, sulla propria voce, spiega Andrea.
In famiglia si sentiva emarginata, è cresciuta con una buona dose di depressione. Fuori, i problemi di salute mentale ferivano l’adolescente esposta al bullismo, alla derisione, fino a perdere le poche certezze, a credere sempre meno in sé. A salvarla era sempre la musica, l’unica risorsa per scoprire se stessa: “sentiva di potersi esprimere”, si realizzava.
Appena tredicenne ha composto la prima ballata. Poi ha cominciato a piazzare i suoi pezzi. A diciannove anni il dramma, a lungo taciuto, che le ha impresso un’altra ferita indelebile. Un produttore l’ha stuprata.
Le prime serate l’hanno vista scatenata in locali trash, in quelle che vorremmo chiamare esibizioni di burlesque ma erano da go-go dancer, balli sul cubo.
Era innamorata di un musicista di una band heavy metal, Luc, uno sfigato che non credeva in lei, non l’amava, la picchiava. Lei lo venerava letteralmente, cercava in tutti i modi di compiacerlo. Ha scritto per lui Paparazzi, forzando il suo stile, perché a Luc il pop non piaceva. Ma nemmeno la sua devozione smuoveva quel tipo.
Anche questo dolore ha generato l’artista ch’è oggi, osserva Biscaro: nei primi mesi del 2009, il secondo singolo di Lady Gaga, Poker face, sfondò dappertutto. “Esplose come una bomba al fosforo”, scrive e continua a raccontare a ritmo di rock, con impegno e passione, la vita piena di luci e di ombre di Stefani Germanotta Lady Gaga.
Con un’accelerata provvidenziale dello scrittore e di Officine, il volume è apparso in concomitanza con l’uscita del film House of Gucci, in cui la cantante interpreta il ruolo da protagonista di Patrizia Reggiani. Più della pellicola di Ridley Scott, la critica ha ben considerato la sua prova d’attrice: l’ennesima gemma in una carriera da star mondiale che Biscaro ricostruisce puntualmente, legandola alla personalità dell’artista americana e offrendo contestualmente un’analisi tecnico-musicale di altissima qualità.
In un sincero e appassionato ringraziamento rivolto all’ex ragazzina turbata che toccava con prudenza i tasti bianchi e neri del pianoforte, riconosce: “Ci hai insegnato tante cose”, “il gusto del gioco”, “il coraggio delle scelte”, “che la musica può diventare politica” (il suo chiaro appoggio a Joe Biden nelle Presidenziali USA 2020), soprattutto “che la musica non ha steccati” e che il messaggio da lanciare è “amore”, per sempre.
Andrea Biscaro, classe ’79, nato a Ferrara, vive sull’Isola del Giglio. Romanziere, cantautore, poeta, è considerato dalla critica una delle voci più interessanti e poliedriche del panorama letterario italiano. Tra romanzi, thriller, horror, graphic novel e poesie, da ricordare in materia musicale il libro-cd Ballate della notte scura, a quattro mani con Tiziano Sclavi (2013) e la biografia della rockstar Kurt Cobain, Io sono il Nirvana (2018).
Officina di Hank è il marchio editoriale che dal giugno 2020 contraddistingue i prodotti di HC S.r.l., casa editrice attiva dal 2006 per raccontare storie dal mondo della musica.
Il diavolo veste Gaga
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