Il giallo di via Poma
- Autore: Massimo Lugli Antonio Del Greco
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2020
Massimo Lugli, noto nerista delle pagine romane di Repubblica, in occasione del trentesimo anniversario dell’omicidio di Simonetta Cesaroni, l’impiegata ventenne che venne trovata pugnalata brutalmente in un appartamento di via Carlo Poma, nel centralissimo quartiere Prati di Roma, ha scritto a quattro mani un romanzo molto verosimile, ricordando come andarono quei fatti drammatici che sono rimasti senza spiegazione, senza colpevole, senza una logica. Lugli nel libro si chiama Marco, mentre il poliziotto che si occupò delle indagini, collaborando anche con il giornalista, Antonio Del Greco, prende il nome fittizio di Tommaso Elleni.
Cosa non ha funzionato nelle indagini? Chi ha coperto chi? Ci sono stati errori nell’affrontare la scena del delitto da parte della polizia scientifica? Nuovi personaggi apparsi negli anni, tentativi di depistaggio, arresto del famoso portiere, reticente, ostile, poi anni dopo misteriosamente annegato, forse suicida, coinvolgimento nelle indagini del fidanzato della ragazza, poi risultato innocente, sospetti su di un giovane bene, nipote di un celebre architetto che viveva proprio nel grande comprensorio di via Poma, composto di numerose palazzine, e infine, tanto per non far mancare nulla all’intricata vicenda, lo spettro dei servizi segreti per chissà quale scoperta aveva fatto involontariamente la giovane e ignara segretaria, al suo ultimo giorno di lavoro prima delle ferie.
Il giallo di via Poma ha continuato a ossessionare giornalisti e poliziotti, per non essere riusciti a scoprire un assassino autore di un femminicidio, forse il primo che ricordiamo con questo nome. Nelle ultime pagine del romanzo di fantasia, Massimo Lugli decide di costruire un finale a sorpresa, un tentativo di dare una risposta credibile ai tanti interrogativi che per anni hanno arrovellato la testa di tutti quanti furono coinvolti in una vicenda scabrosa: mai ritrovati gli abiti della vittima, i suoi poveri gioiellini di ventenne, l’arma del delitto, forse un tagliacarte con cui l’assassino aveva massacrato il corpo della giovane donna, rimasta chiusa a chiave nell’appartamento dove nel pomeriggio di una rovente giornata d’agosto aveva trovato la morte.
Come sempre nei suoi gialli romani, Massimo Lugli con il suo linguaggio infarcito di locuzioni dialettali, idiomatiche, tipiche dei dialoghi serrati tra uomini delle forze dell’ordine, giornalisti, magistrati, impegnati in indagini complesse, con un’opinione pubblica assetata di scoop e di scandali, restituisce un pezzo di società romana che gravita introno a un grande giornale, quale era Repubblica negli anni ’90, con grande efficacia narrativa. Tutti noi ci siamo appassionati a una storia senza fine, senza colpevole: Simonetta Cesaroni, un po’ come Emanuela Orlandi, resta come un punto nero nella coscienza di tutti noi romani, quasi che una piccolissima ombra restasse a dire che una città che non trova i colpevoli di delitti così atroci deve fare seriamente i conti con se stessa. Lugli e Del Greco fanno un’operazione di memoria che ci coinvolge tutti.
Il giallo di via Poma
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