Il gigante sepolto
- Autore: Kazuo Ishiguro
- Genere: Fantasy
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2016
“È strano come il mondo dimentichi persone e cose che erano qui soltanto ieri, o l’altro ieri. È come se una malattia si fosse abbattuta su di noi”
dice Beatrice a suo marito, sottraendosi dal suo abbraccio.
Sembrano due ragazzini che conoscono per la prima volta l’amore, Axl e Beatrice, i protagonisti de “Il gigante sepolto” (Einaudi, 2016, traduzione di Susanna Basso), l’ultimo romanzo del premio Nobel Kazuo Ishiguro.
Axl chiama sua moglie Principessa, lei gli appoggia la testa sul petto, lui la protegge come un cavaliere, lei si stringe affettuosamente a lui quando ha la brutta sensazione che qualcosa di negativo sta per abbattersi su di loro. Non c’è segno di abitudine o di noia nel loro rapporto; non c’è segno di familiarità. Osservandoli dall’esterno, non si direbbe certo che quello che intercorre tra loro sia un amore senile: i gesti d’affetto che si scambiano rivelano una timidezza e un riguardo inusuali in una coppia che si conosce da una vita.
Axl e Beatrice vivono nella futura Inghilterra, in un territorio che grazie a Re Artù ha finalmente conosciuto la pace, dopo anni di guerre tra sassoni e britanni, che ora vivono a stretto contatto e non ricordano le ragioni che li hanno spinti a odiarsi. Ad esaudire la volontà del sovrano è arrivata una fitta nebbia che offusca la memoria di tutti, come se fosse stato fatto un sortilegio sull’intera popolazione. Stretti nel buio della tetra camera in cui non resta loro nemmeno una candela, i due coniugi decidono di intraprendere un viaggio rimandato da troppo tempo, un viaggio necessario alla ricerca del figlio di cui non hanno che un vago ricordo e che potrebbe essere l’occasione per poter sconfiggere la nebbia che invade la landa desolata.
I due anziani lasciano il villaggio e intraprendono un percorso che, con il loro passo, dovrebbe durare pochi giorni a piedi. Durante il cammino incontreranno orchi, draghi, folletti, guerrieri e personaggi ambigui; conosceranno addirittura Ser Galvano, nipote di Re Artù.
Axl e Beatrice temono qualcosa, ma non sanno definirlo. Non sanno cosa hanno dimenticato, ma pensano che se sono ancora insieme è perché l’amore che li lega ha saputo superare ogni avversità: l’amore che provano l’uno per l’altra è già il lieto fine della loro storia. Confidano di non avere macchie troppo gravi nel proprio operato, nonostante la paura di conoscere la verità sia molto forte.
Kazuo Ishiguro regala una grande metafora che, sotto le spoglie del fantasy, rappresenta la memoria personale che si muove all’interno di quella collettiva. In una realtà parallela in cui la vita è cullata in un’apparente serenità, in cui non si deve sopportare il peso del ricordo e del rancore, può esistere l’amore? Si può parlare di pace se non si rammentano le offese arrecate e subìte?
Tutti hanno, nel loro passato, una questione irrisolta, un avvenimento oscuro, un senso di colpa accantonato; su quest’oblio si possono costruire rapporti tra persone o addirittura premesse per convivenze pacifiche tra popoli. Ma per quanto tempo si può fingere che esso non esista? Per quanto tempo il gigante può restare sepolto?
Il gigante sepolto
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