Il giovane Napoleone
- Autore: Ernesto Ferrero
- Genere: Libri per bambini
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2006
Nel volume “Il giovane Napoleone” (Gallucci Editore, 2006, disegni di Roberto Perini) di Ernesto Ferrero, Napoleone Bonaparte (1769-1821), confinato nell’esilio di Sant’Elena, racconta alla piccola Betsy la propria infanzia e come si preparò a diventare imperatore e a mutare il corso della Storia.
Un uomo di quarantacinque anni, non troppo alto e dagli occhi tra il grigio e il nocciola che indossava dei pantaloni bianchi e una giacca verde da generale dei Granatieri, era da poco arrivato “dopo un viaggio durato sessanta giorni”, nell’isola di Sant’Elena un pezzo di roccia vulcanica in mezzo al mare infinito: tutta nera e con pochi alberi, battuta dai venti, umida d’estate e d’inverno. Nell’isola, situata nell’Oceano Atlantico centro meridionale, ci vivevano bene solo le capre, “che la facevano da padrone” brucando dappertutto. Nei primi giorni l’uomo non sapeva bene cosa fare.
Il forestiero andava in giro con il suo cavallo nero per fare conoscenza di quel luogo per lui così poco ospitale. Durante le sue peregrinazioni aveva scoperto una villetta bianca, immersa in un bel giardino verde dove viveva la famiglia del signor Balcombe, un ricco proprietario inglese che riforniva d’acqua e di viveri tutte le navi che facevano scalo sull’isola. Mister Balcombe, allegro e panciuto, aveva una moglie e quattro figli, due maschi e due femmine. Quando l’uomo si era presentato in villa accompagnato da cinque signori stranieri, eleganti nelle loro divise, era stata chiamata la vivace e intelligente figlia quattordicenne Betsy a fare da interprete grazie alla sua conoscenza della lingua francese. La ragazzina, gentile e disinvolta, aveva fatto una riverenza e guardato negli occhi quello strano signore sorridendogli.
“Lui le restituì prontamente il sorriso”.
Uno sguardo di intesa era stato l’inizio di una grande amicizia tra due spiriti affini. L’ospite avrebbe soggiornato in un piccolo padiglione in giardino, una costruzione bianca in legno, ferro battuto e vetro. I Balcombe ebbero come ospite Napoleone Bonaparte, ex Imperatore dei francesi, relegato nell’isola dagli inglesi dopo essere stato sconfitto a Waterloo nel giugno del 1815. Napoleone era diventato subito amico dei bambini divertendosi a giocare con loro. La sua preferita era Betsy che non aveva paura di quel signore che era stato fino a ieri il nemico per eccellenza. Durante interminabili colloqui Bonaparte tornava con il pensiero alla sua vita parlando della Corsica, “è molto montuosa” e il suo mare è azzurro e verde, della sua famiglia, della solitudine avvertita nel collegio francese a Brienne, la prima volta che aveva visto Parigi e le sue piazze immense con il suo maestoso fiume così ricco di acque. L’ancora fiero e indomito generale insegnava a Betsy di parlare poco e ascoltare molto, di dare sempre una buona immagine di sé e di non perdere mai tempo, perché nessuno te lo restituisce. Betsy lo ripagava ascoltandolo con pazienza ma se necessario criticandolo e accettandolo con i suoi pregi e difetti.
Una narrazione avvincente illustra l’affettuoso rapporto che s’instaura tra Napoleone e la perspicace Betsy.
“Sembrava che l’Imperatore provasse un gran piacere a essere trattato da loro come un coetaneo”.
A dispetto dell’età, due intelligenze particolari si confrontano in un gioco che arricchisce entrambi svelando al lettore il lato umano di un personaggio leggendario e affascinante.
“Per mille draghi Boney!”, gridarono tutti insieme i bambini Balcombe, “non ti dimenticheremo mai”.
Il giovane Napoleone
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