Il grisbì di Giovanni Bertani

Un criminale nostrano, Bobby Lago, si racconta e descrive le vicende del suo “grisbì” in un hard boiled d’ambiente padano.
Come in un film in bianco e nero che ricorda il vecchio cinema di John Houston, o quello moderno di Quentin Tarantino, Giovanni Bertani ci racconta la storia di un grisbì, un malloppo, e già il titolo nel gergo della mala francese ci introduce subito nell’atmosfera del libro.
Un protagonista disilluso e amaro, un criminale, un fallito della vita, dall’esistenza piatta e monotona, Bobby Lago, è l’Io Narrante che viene all’improvviso travolto in una vicenda che, suo malgrado, lo movimenterà non poco.

“Io sono Bobby Lago, ho solo me stesso”.

Un personaggio dalle ombre cupe che però coinvolge per la sua umanità: alla fine il lettore si trova a pensare come lui, come il delinquente, e diventa complice delle sue vicende. È un uomo molto “normale”, un macho, dalla psicologia elementare, che si ritrova coinvolto con personaggi femminili forti e dominanti, puttane e seduttrici, fuori dalle righe, con i tacchi a spillo e il grilletto facile, e con un altro delinquente, lo Sciccoso, che ricorda i gialli di Hammet e Chandler. Personaggi ambigui, che non hanno nulla in comune tranne il bottino rubato, “Il grisbì”, che devono portare al sicuro. Alla fine, senza

“nessuna sceneggiata, nessuna lacrima d’addio: ognuno per la sua strada, ciascuno in compagnia dei sacrosanti fatti suoi”.

Un ambiente che immerge il lettore in un’atmosfera padana, o forse no, cupa, d’altri tempi, può essere un vecchio quartiere della mala milanese o la fuga verso il confine chissà dove...

Il linguaggio è sobrio, asciutto, essenziale, condito con il gergo della mala, i toni sono quelli del giallo hard boiled degli anni Trenta. I personaggi non si chiedono troppo il perché delle cose, vivono duramente travolti dagli eventi: l’autore li descrive con abilità e li osserva mentre si muovono in un loro mondo dove le emozioni sono elementari e primordiali, dure e violente, la realtà è ammantata dal buio e dalla nebbia, si sentono sventagliate di mitra, pallottole che spargono odore di polvere da sparo nell’aria, sgommate d’auto in fuga… e il denaro svolazza in ogni pagina.
Bang. Bang.