Il male d’amore di Susanna Trossero

Viviamo nell’era del web, ci muoviamo all’interno dei social network, dobbiamo assolutamente piacere agli altri e agli altri ci mostriamo mettendoci ogni giorno in vetrina. Comunichiamo in rete e con tutto il mondo, mettendo i segreti, i progetti e il quotidiano dentro uno smartphone.
Tuttavia, continuiamo a esser fatti di cuore e lacrime, sia che vogliamo mostrarlo sia che tentiamo di nasconderlo, a prescindere dall’età. Perché siamo gli stessi di sempre, esseri umani che si barcamenano come possono, che fanno dei rapporti d’amore il sogno irrealizzabile, un traguardo da temere o da inseguire, di cui fare a meno per pura scelta o per volontà delle circostanze.
In questa raccolta di storie da titolo Il male d’amore (Graphe edizioni, 2024), l’autrice Susanna Trossero accosta le testimonianze d’oggi sul male d’amore a brani del passato, scritti dai più grandi autori, cercando di dimostrare quanto, nonostante i grandi cambiamenti avvenuti, si continui a parlare la stessa lingua.

Il lettore troverà intimi pensieri, sogni e speranze, illusioni vane o delusioni cocenti, paura del domani o attesa di un giorno migliore, ma, soprattutto, sentimenti.
Perché siamo ancora oggi composti di emozioni e, pertanto, non esiste un’età che ci metta al riparo dal provarne di intense.

Dalle testimonianze contemporanee:

Mi sono dovuta sedere, sedere su di un marciapiede. Sporco. Mi sono dovuta piegare. Non stavo in piedi. Ma nessuno mi ha vista. Lo vedi anche in qualche testimonianza in televisione, chi sta soffrendo una pena atroce si piega perché il male da psicologico passa a essere fisico.
Patrizia (60 anni)

Alle opere dei grandi autori:

13 gennaio 1931: “Io sono molto felice quando ricevo una tua lettera: essa riempie molto del mio inutile tempo e interrompe il mio isolamento dalla vita e dal mondo. Ma credo necessario che tu scriva anche per te stessa, perché mi pare che anche tu debba essere isolata e un po’ tagliata dalla vita e che scrivendomi possa sentir meno questa intima solitudine.”
Antonio Gramsci- Lettere dal carcere (1926-1936)

Insomma, siamo persone che, oggi come allora, ancora si emozionano ascoltando una canzone: in molte di queste testimonianze emerge il potere comunicativo, evocativo, di un brano musicale. Nel 1811, la protagonista di Ragione e sentimento (scritto da Jane Austen) si struggeva ricordando una canzone che la univa al suo amore perduto.
Canzoni da maledire o pronte a imprimersi per sempre come colonne sonore di film, che si credeva scordato e, invece, si conosce ancora a memoria. Risentirle vuol dire emozionarsi, perché nulla di quel tempo è andato via del tutto.
Le parole hanno un grande potere e nel testo sono presenti le frasi da sottolineare, i personali aforismi che paiono coniati proprio per la storia del lettore. Quelle frasi sono là proprio ad attenderlo, pronte a rivelargli qualcosa al quale non sapeva attribuire parole o senso. Oppure diventano spiegazione, completamento, soluzione, risposta, addirittura suscitano una domanda.
Ogni parola può divenire struggente, evocativa, crudele o portatrice di nostalgie, proprio come le storie presenti nel libro, che parlano di un amico, di ciò che si è raccontato ad altri oppure di tutto ciò che si è preferito tacere.

Racconti intervallati dai contenuti della psicologa Emma Chioccia, della scrittrice e giallista Eleonora Carta, di suor Maria Anastasia di Gerusalemme, monaca di clausura del Carmelo Santo Stefano in Ravenna, Omar Soddu, insegnante e fondatore della Scuola di danza sportiva Batuca Dance.
Le illustrazioni, curate da Martina Pellecchia ed Emiliano Billai, si aggiungono alle parole, le completano, mostrano emozioni, elaborano vibrazioni, riassumono uno stato d’animo o un pensiero. Ricordano, in modo aggraziato e poetico, che il male d’amore vive anche di immagini e con le immagini comunica sogni e ferite di un passato ancora vivo.

Questo volume è un buon antidoto al “male d’amore”. Il lettore troverà in queste pagine testimonianze reali, pareri di esperti, citazioni letterarie, aforismi, ma anche suggestioni da canzoni, poesie, immagini. L’autrice attinge a tutto ciò che può aiutarlo a comprendere e affrontare la sofferenza amorosa e riflettere sul perché capiti così di rado che i componenti di una coppia siano contemporaneamente pronti ad affrontare il futuro separati.