Il mistero dei libri perduti di Miriam Mastrovito

Il Mistero dei libri perduti è un’opera in grado di affascinare non solo gli amanti del fantasy, che ritroveranno in questa storia gli elementi tradizionali del genere sapientemente coniugati con trovate originali, ma chiunque abbia voglia di scoprire i due livelli di lettura che l’autrice è riuscita ad inserire nella trama.

- Da un lato, infatti, abbiamo le vicende avventurose di Tea Reali a Büchenland, un mondo fantastico dove l’umana finisce, inaspettatamente, inseguendo il troll che le ha sottratto il suo manoscritto inedito durante un inquietante colloquio presso la Wizard Edizioni;

- dall’altro, la bravissima Miriam Mastrovito ci accompagna, non solo attraverso gli occhi dell’eroina scrittrice ma anche grazie allo sguardo del co-protagonista troll Adelindo e degli altri personaggi fantastici, in tutta una serie di riflessioni metanarrative che si fondano sull’importanza e la bellezza della lettura: considerazioni che sembrano emergere in maniera spontanea quando si scopre che i troll, gli gnomi e tutti gli altri abitanti di Büchenland, a causa del sortilegio lanciato dal perfido Morten, non sanno più né leggere né scrivere ed usano i libri come “materiale” da costruzione o combustibile.

L’ignoranza a cui vengono costretti è sia una punizione sia un abile espediente per favorire la supremazia di Morten ed evitare qualsiasi tentativo di ribellione che possa riportare al potere la regina Wakandha, intrappolata all’interno della Cascata Parlante. Il viaggio che vedrà coinvolti Tea ed Adelindo, aiutati da figure indimenticabili per il loro coraggio, come Igor il Centauro, o per la loro stramberia, come la Maga Soraya, rappresenta un percorso di crescita e consapevolezza per entrambi, mentre cercheranno di riportare il regno sotto la guida dell’amata sovrana. L’umana imparerà il valore dell’amicizia, della condivisione e perfino dell’amore, così come il piccolo Adelindo, stregato dai racconti di Tea, si accosterà alla parola scritta con curiosità e passione.

Miriam Mastrovito è riuscita a costruire abilmente una storia dal sapore fiabesco e, allo stesso tempo, ricca di spunti sul potere della conoscenza.