Il mondo è una ruota che gira di Giusy Szerdahelyi

Giusy è una giovane donna che vive in Svizzera, fa la parrucchiera e nel tempo libero frequenta sua madre, la nonna, il fidanzato, i genitori di lui e tante amiche con cui va a ballare e a bere nei locali della sua zona.
Figlia unica, da sempre si cruccia di non avere un fratello o una sorella, ma il padre se ne è andato quando lei era piccina.

Fin qui tutto bene, se non fosse che Giusy, penso in pochi mesi, sarà trascinata in una serie di eventi più o meno fortunati, dall’abbandono della storia d’amore con Mauri (voluto da lei stessa), la passione per Stee (che diverrà suo marito), il riavvicinamento al padre che la cerca telefonicamente per incontrarla dopo tanti anni.

Non ultimo, il dramma di una gravidanza finita nel peggiore dei modi, con il piccolo Cris che nasce all’ospedale di Zurigo e muore immediatamente causa "errore metabolico ereditario", una malattia genetica che non gli avrebbe consentito di avere gli organi interni sani e funzionanti.

"Ha compreso che la vita è amore" potrebbe essere il sunto di questo libro fresco, scritto in modo semplice e lineare, ma che descrive un dramma familiare tra i più dolorosi: la morte di un figlio neonato. Una storia vera, di una donna come tante, che combatte la sua battaglia quotidiana tra ore liete, preoccupazioni, Aperol con gli amici, una sigaretta.
Un libro senza pretese letterarie, ma che ci insegna a non abbattersi, a lottare... e Giusy ha lavorato duro fino a costruire una bella famiglia con tre- dico tre- figli nati sani e con parto naturale.

Se posso fare un appunto, mi aspettavo di trovare più pagine dedicate al dramma di questi due genitori per poter leggere qualche bella espressione, dettata dal profondo:

"Come gli animali selvatici... percepiamo il nostro istinto animale, sentendo il suo odore e dovendomene privare per sempre, impazzirei."

Un abbraccio all’autrice e al suo compagno. Un bacio ai suoi tre bambini.
Una preghiera perché:

"Dal cielo, un angìoletto speciale ci protegge".