Il patriota e la maestra
- Autore: Vito Teti
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2012
“Questo viaggio nel Risorgimento calabrese e meridionale è stato anche un viaggio nel mio Risorgimento: parte, infatti, dalla mia “piccola patria” di origine per incontrare quella che da bambino ho conosciuto e amato come la mia grande patria” (Vito Teti).
Il “Premio Letterario Nazionale Tropea 2013” è stato assegnato all’unanimità a Vito Teti per il “Il patriota e la maestra” (Quodlibet, 2012).
Antropologo e scrittore vibonese, Vito Teti è autore di molti documentari etnografici in Calabria, “Il patriota e la maestra”, in altre parole la misconosciuta storia d’amore e ribellione di Antonio Garcèa e Giovanna Bertòla ai tempi del Risorgimento, è un romanzo storico, dove, però la storia non è quella ufficiale. Vito Teti, infatti, è andato a rintracciare la vicenda di Antonio Garcèa, calabrese, patriota rinchiuso nelle carceri borboniche, e Giovanna Bertòla, piemontese, giovane maestra e fondatrice de «La Voce delle Donne», giornale di donne e per le donne, in archivi, documenti, testi poco conosciuti.
Con una minuziosa ricerca antropologica l’autore ha ricostruito eventi salienti della storia d’Italia attraverso due figure di rilievo storico Antonio Garcèa, eroe del Risorgimento italiano, uomo del Sud, e Giovanna Bertòla, educatrice, giornalista, donna del Nord, raccontando anche la loro intensa e non facile storia d’amore. Teti mette in primo piano due figure originali e rivoluzionarie del Risorgimento italiano:
- Garcéa inizia la sua processione patriottica in Calabria e in Sicilia senza successo, questo lo porterà a una lunga e dura carcerazione e all’esilio in Inghilterra, al suo rientro si unirà ai Mille;
- Bertòla è una femminista ante litteram e una meridionalista sfegatata; molte pagine di questo romanzo sono state tratte dalle memorie del marito, che lei ha trascritto in un volume sconosciuto ai più, donna combattiva è stata fondatrice, insegnante e responsabile d’istituti femminili in Calabria.
Il punto di forza del romanzo di Teti è la rivisitazione storica in chiave non più economica e politica ma culturale e sociale dell’Unità d’Italia e l’evidenziare la partecipazione attiva delle regioni del Sud e di molti coraggiosi e valorosi patrioti meridionali. Le vicende storiche sono qui raccontate in maniera dinamica e con grande ardore e passione, tralasciando i racconti stereotipati di un Sud alle prese solo con il brigantaggio, il rifiuto dell’autorità, l’‘ndrangheta, la camorra, la mafia, l’arretratezza culturale e la miseria. Come scrive lo storico francese Maurice Aymard nella prefazione, questo è anche
“un grande libro di storia, nel senso più forte della parola”.
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