Il posto più strano dove mi sono innamorata
- Autore: Mari Accardi
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2013
Il primo romanzo di Mari Accardi Il posto più strano dove mi sono innamorata (Terre di Mezzo, 2013) racconta di Irma e del suo vagare da "globetrotter dell’esistenza" come enuncia la quarta di copertina.
Vincitrice nel 2008 del concorso Subway Letteratura, classe 1977, palermitana di nascita, torinese di residenza, Mari Accardi è l’esempio di tanti giovani alla ricerca di un futuro migliore. Irma, la protagonista del romanzo, riflette pienamente questa difficile ricerca, affrontata con una carica di ironia e autoironia che la rende anche se perdente nella realtà, vincente nella fantasia dell’ autrice e nella nostra. Disincantata, sognatrice, come Alice, Irma è raccontata dall’età di nove anni, quando giocava con le sorelle Billeci, più belle e ricche di lei, e con Antonio nel suo gioco preferito cliente e cameriera, sino all’età matura quando è alla ricerca disperata di un impiego e al centesimo colloquio di lavoro è assunta come impiegata, con l’unica mansione di cancellare foto pornografiche da un sito di annunci. Ma cosa vuole fare da grande Irma/Mari? In generale, l’artista, anche se non sa bene qual è la sua attitudine creativa o il suo talento e poiché tutti gli artisti, secondo lei, prima di essere tali hanno fatto i camerieri, sogna di fare la cameriera a Parigi, in uno di quei bistro tanto tipici. Riflettendoci bene però meglio fare la stilista, la love translator, la sceneggiatrice o un qualsiasi lavoro in cui si possa indossare un tailleur che la faccia sentire importante.
Irma non cerca solo una sicurezza economica ma anche un amore, un amore per sempre. Irma non vuole cadere in quel tranello di chi è partito e poi tornato uguale o peggio di prima. Lei vuole trovarsi un lavoro che le dia la possibilità di essere indipendente e uno spasimante da cui farsi invidiare e di cui innamorarsi perdutamente. Di fatto passerà da un lavoro precario a un altro e i suoi spasimanti tutti troppo timidi le regalano fiori ogni giorno senza mai dichiararsi. La vediamo crescere, maturare, a volte regredire, in tutti i suoi spostamenti con uno sguardo verso la sua terra natale: Santa Rosalia (la patrona di Palermo), u pani câ meusa, la cassata, i suoi amici anche loro in giro per il mondo a cercare fortuna, la sua bambola Tanya, suo padre che cantava le canzoni di Peppino Di Capri e voleva andare alla Corrida, i suoi telefilm preferiti e la figlia del panettiere poco più che bambina incinta. Scene d’infanzia raccontate con grande divertimento ma anche situazioni accadutele da grande che solo con il sorriso sulle labbra si possono affrontare e superare. Perché la "malafiura" come le diceva la mamma solo per i vecchi è umiliante.
Il posto più strano dove mi sono innamorata (Narrativa)
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