Il promontorio del sogno
- Autore: Victor Hugo
- Anno di pubblicazione: 2012
Editori Internazionali Riuniti 2012 - Il promontorio del sogno non è sicuramente una delle opere più famose di Victor Hugo, di certo più conosciuto per romanzi come Notre Dame de Paris, I Miserabili, I lavoratori del mare, L’uomo che ride.
La sua lettura però, può essere ugualmente fonte di studio e di interesse, perché mette molto bene in chiaro il processo creativo e mentale dello scrittore francese (c’è anche il testo originale a fronte).
All’epoca buona parte dei romanzi si pubblicavano a puntate sui giornali, erano i così detti feuilleton. Ne derivava che lo scrittore, che veniva pagato in base a quanto pubblicato, doveva avere grande immaginazione e capacità di infarcire una storia anche partendo da una trama molto esile. Non esistevano le classifiche dei libri o i bestseller. Era quindi lo stesso gradimento del pubblico a determinare la lunghezza del romanzo. Se piaceva, si allungava il brodo. Se non piaceva, da una settimana all’altra si trovava il modo di improvvisare un finale e concludere la storia.
Nel caso specifico de Il promontorio del sogno, Hugo inizia la sua dissertazione da un gesto apparentemente molto semplice: l’osservazione della luna attraverso un telescopio dell’Osservatorio di Parigi.
"Non vi è spettacolo più misterioso di questa irruzione dell’alba in un universo coperto d’oscurità."
Dopo l’iniziale delusione (all’inizio sembra non vedere nulla, se non “un buco nell’oscurità”), comincia ad osservarne i crateri, i mari, i bacini. Poi inizia la digressione ricordando la luna dei poeti e la luna dei miti. Lunus (per gli africani), Astarte (per i fenici), Alizat (per gli arabi), Militra (per i persiani). Così, di dissertazione in dissertazione, di mito in mito, arriva così a delineare il promontorio del sogno: una delle sommità che dominano l’orizzonte dell’arte.
Ma quanto cammino prima di arrivare alla meta!
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il promontorio del sogno
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