Il sabato e la nebbia di Michele Straforini

Romanzo d’esordio di Michele Straforini, funzionario pubblico, laureato in Economia, con la passione per gli studi umanistici e la poesia. Con la sua particolare predisposizione alla letteratura si è avvicinato al mondo della scrittura in qualità di autodidatta ed ha al suo attivo alcune opere inedite. In “Il sabato e la nebbia” l’autore narra momenti chiavi della sua vita, della sua maturazione e dell’amore per Valentina. Tra il romanzo di formazione e il racconto retrospettivo con un salto all’indietro nel tempo.

Ricordi ed emozioni che escono fuori da “una nebbia” che il tempo aveva celato e che ora all’improvviso riemergono con tutta la loro forza. Prendono il sopravvento una mattina di sabato all’alba quando il sole non è ancora sorto e la luce non ha ancora diradato il buio. La mai dimenticata Valentina sembra essere ancora lì con lui, il loro amore vivo come se nulla fosse cambiato, come le tante vicende vissute insieme. Una storia che evoca nostalgia, gioia, tristezza, euforia romantica; pagine scritte indossando anche i panni della sua amata e raccontandone i pensieri e i sentimenti.

“La vita è una serie di stanze e di persone e le persone con le quali di volta in volta stiamo costituiscono la nostra vita. Ci sono stanze e stanze. Ci sono stanze che una volta usciti da esse è come se mai se ne fosse usciti”.

Un flashback arriva inatteso da un messaggio di posta elettronica e il pensiero è rivolto agli anni giovanili quando Manuel lascia il suo piccolo paese di poche anime sul Delta del Po per trasferirsi a Bologna, con pochi soldi in tasca, ed iscriversi ad Economia. È un diciottenne nel 1993, in un momento storico importante, convinto come tanti giovani che alla caduta della prima Repubblica sarebbe seguito un periodo di analisi critica da parte della classe politica. Il mondo sarebbe potuto cambiare al di là di ogni convinzione ideologica perché il sistema di corruzione e di approfittatori di uomini in continua campagna elettorale era alla fine. È un giovane fiducioso, fresco di studi e, come tante altre matricole, convinto che l’Università lo avrebbe accolto; è cosciente delle difficoltà che avrebbe incontrato lungo il suo percorso di studi e degli impedimenti che in alcuni momenti sarebbero sembrati insormontabili. Non aveva fatto ancora i conti con la vita che stava cambiando lontano da casa, con i nuovi amici, le ragazze e il futuro che sperava. In una grande città ricca e piena del mondo e dei suoi colori, gli era ormai lontana la tranquillità dei paesaggi dove aveva vissuto fino ad allora. Il suo presente era l’amore per Valentina, occhi verdi e carnagione scura, che frequentava lo stesso corso di studi e i compagni di appartamento, la convivenza forzata con alcuni di loro non troppo simpatici, studenti pieni di pregiudizi anche razziali, che amavano più il divertimento, la droga e le sbronze che lo studio.

“Valentina riusciva a dissuadermi dal fare qualunque cosa con una sola frase, cosa che tra l’altro inspiegabilmente mi piaceva. Da quando entrai in facoltà quel giorno, iniziò una reciproca incollatura tra noi. Il primo della lezione, la lezione, la pausa, la lezione di nuovo e poi in aula studi a studiare insieme. Una forza emotiva ci impediva di staccarci”.

“Il sabato e la nebbia” è la storia di un amore che torna dal passato, un amore giovanile travolgente e perduto, attraverso i sentimenti dei due protagonisti. Un viaggio nostalgico nella memoria percorso dipanando la nebbia che lo aveva custodito sinora, quella fitta d’inverno sul Delta che offre scenari spettrali e mistici,

“timorosi e rispettosi perché se da quelle parti si proviene, il Delta non ti abbandona farà sempre parte di te”.