Il vangelo delle streghe di Fabiana Olivieri

Avete mai volato sul Colosseo di notte sotto lo sguardo compiaciuto di una Roma in abito da sera? Se la risposta è no accettate l’invito a fare un giro sulla scopa della strega che potrebbe abitare nel seminterrato del palazzo dove risiedete o che certamente troverete in “Il vangelo delle streghe” di Fabiana Olivieri, questo fantasy technicolor, fresco e dinamico come la tredicenne protagonista, Giulia, la ragazza della porta accanto, l’amica che ogni ragazza vorrebbe avere.

Ricordate il primo batticuore al sorriso del ragazzo che tanto vi piaceva? O forse siete ancora molto vicini all’imaginarium della vostra infanzia e adolescenza per via dell’età anagrafica o dell’età affettiva che dichiarate o non osate dichiarare, da vivere ripetutamente situazioni irreali od ipotetiche sulla base del desiderio o del sogno?
Allora leggerete questo libro con alacre facilità! “Il vangelo delle streghe” è un abile mix di fantastico all’ennesima potenza e semplicità. Sì, semplicità intesa come autenticità, quella che lega in amicizia compagni di classe, o i membri di una famiglia, sentimenti profondi con cui Giulia lega tra loro e lega a sé gli affetti più importanti della sua vita.
E poi c’è la Magia così come te l’aspetti, maghi e streghe in lotta per conquistare il controllo del mondo, formule magiche che sembrano credibili, innocui incantesimi e grandi magie, piccole malefiche invidie e battaglie epiche nel mondo sommerso, dove non ti aspetteresti.
Tutto questo con un linguaggio dinamico e magnetico che l’autrice riesce a mettere al servizio della sua fantasia straripante, come quella di un bambino o di un adolescente in vena di fantasticherie.

Fabiana Olivieri rivela grandi doti organizzative nel tessere una trama dall’intreccio articolato e imprevedibile nel quale i buoni sentimenti, la purezza osteggiata dal Male, troveranno vie di riscatto non facili da tenere insieme sul piano narrativo, riflesso o linguaggio di una realtà visionaria in cui il fantastico regna sovrano.
Tutto ciò parla di una donna, l’autrice, in cui l’imaginarium infantile di cui si parlava sopra è ben florido, che cura ironia e autoironia con pari disinvoltura, rassicurando il lettore tra un’avventura e l’altra con un sorriso spontaneo e rinfrancante.
Una narrazione che ha il pregio di contribuire a sollevare il rango della Magia “all’italiana”, grazie anche a studi dedicati alle tradizioni e al folklore regionale, sul piano letterario.