Il viaggiatore sedentario
- Autore: Luigi Malerba
- Genere: Letteratura di viaggio
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2023
Viaggiatori sedentari unitevi, ecco il libro che fa per voi.
Dal 13 ottobre è disponibile una nuova ristampa de Il viaggiatore sedentario di Luigi Malerba (1927-2008), che la casa editrice Exòrma ripropone nella Collana “quisiscrivemale” a trent’anni di distanza dalla prima uscita nel 1993.
Raccoglie scritti di viaggio redatti indicativamente tra il 1980 e il 1990, per la maggior parte pubblicati sul Corriere della Sera o come reportage autonomi, altri sono inediti.
A testimonianza e memoria di attitudini, interessi e cultura che stanno mutando o che vengono cancellati velocemente sotto i nostri occhi.
Lo sguardo pungente e anticonvenzionale di Luigi Malerba volteggia su Cina, Uzbekistan, Bulgaria, Armenia, Giappone, Hong Kong, Macao, Thailandia con particolare attenzione per Cina e Giappone che gli hanno rubato il cuore e la mente. Due Paesi ostici che confondono, non solo per l’impenetrabilità della barriera linguistica.
Ma in questa occasione, a differenza dell’omonima raccolta narrativa del 1963, la scoperta dell’alfabeto non c’è.
A partire dai volti impassibili e una comunicazione interpersonale così formalizzata da fare di reticenza, ambiguità e finzione i suoi canali privilegiati, nel caso della Cina. Quanto al Paese del Sol Levante, altrettanto cerimonioso e xenofobo, sono il perfezionismo e una forma mentis che se ne infischia della logica aristotelica a scombussolare i nostri parametri comparativi.
Al netto del carattere ibrido, sfuggente, polimorfo della letteratura odeporica, questa raccolta presenta due particolarità: l’assenza o quasi di descrizioni e una vocazione asistematica. Malerba vuole capire ciò che vede, non rappresentarlo mettendosi in competizione con la società dell’immagine in una gara persa in partenza. Pertanto condivide con il lettore una rosa di riflessioni mai scontate, spesso fulminanti su politica, economia, storia, arte, letteratura, costume, cultura e società. Lo sollecita a interrogarsi sulle storture della modernizzazione nell’altra metà del globo e sulla miopia di una prospettiva ancora troppo eurocentrica per schiudersi al futuro. Lo invita a visitare l’Estremo Oriente cui il volume è dedicato prima che l’occidentalizzazione corrompa antiche civiltà.
Fa una lieve eccezione il reportage su Macao, la cui storia tormentata prende corpo nelle sovrapposizioni architettoniche accuratamente descritte e analizzate.
Il discorso procede a zig-zag con un andamento apparentemente erratico da curioso flâneur. A ben vedere Malerba sa bene come e dove condurre il pensiero: la divisione in capitoli tematici aiuta a non perdere la bussola o a scegliere una lettura selettiva spiluccando qua e là.
In relazione alla Cina, si sofferma su alcune curiosità come partecipare sui trampoli a cortei dimostrativi per rendere più incisiva la protesta. Abbandona l’aneddotica per toccare i nervi scoperti di modernizzazione post maoista e Rivoluzione Culturale (che non furono né l’una né l’altra). Dopo aver ceduto il passo ora al simbolismo recitativo dell’Opera di Pechino, ora alla conciliazione degli opposti della cucina cinese, risale a gambero alla Via della Seta di Marco Polo e alla Via dell’Immaginazione. Infatti prima dei viaggi in Cina l’autore aveva convogliato nella raccolta Le rose imperiali (1974) i sedimenti letterari del suo di Celeste Impero. Poi, fatta una seconda deviazione sul teatro, traccia il bilancio della politica demografica del figlio unico.
Nella parte sul Giappone, l’ammirazione per alcuni tratti squisitamente nipponici sembra prevalere su stupore e critica dell’analisi precedente: il ripensamento del fideismo tecnologico, lo slancio produttivo, il senso di collettività e il rispetto per la natura da contemplare e proteggere perché - sola - armonizza antico e moderno. Anche nella versione bonsai, la pianta modellata dall’uomo, dove la deformità diventa canone estetico.
E dal bonsai alle ossessioni distruttive di Jun’ichirō Tanizaki sul baratro di vizio e follia il passo è breve.
Gironzola così la scrittura di Luigi Malerba, tra analogie, stacchi, riprese in questo reportage di viaggio dove noia e luoghi comuni non hanno cittadinanza.
Ma chi è il viaggiatore sedentario? È il viaggiatore che, rivolto al raggiungimento della meta in modalità partenza-arrivo, si priva dell’esperienza del trasferimento e delle avventure che esso comporta in senso lato. Un’esperienza su cui Tiziano Terzani basò il bestseller Un indovino mi disse del 1995. Se pensiamo che oggi il turismo 2.0 confeziona un viaggio sartoriale senza incognite e che le recensioni rovinano la festa della novità, le parole di Luigi Malerba appaiono profetiche.
Il viaggiatore sedentario
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Un libro perfetto per...
Agli amanti della letteratura di viaggio non convenzionale. A chi nei luoghi menzionati c’è stato davvero. Astenersi turisti della domenica a caccia di esotico a buon mercato.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il viaggiatore sedentario
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