Il vicario, cari voi
- Autore: Roald Dahl
- Genere: Libri per bambini
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Salani
- Anno di pubblicazione: 2007
La letteratura ha la capacità di far luce su tanti temi interessanti riguardanti il mondo che ci circonda e di farlo, a volte, in una maniera sorprendente, originale e spiritosa al punto da renderla una delle forme espressive, e quindi artistiche, più vivaci e più utili per comprendere la realtà.
Roald Dahl, scrittore di lingua inglese nato a Llandaff in Galles, da genitori norvegesi trasferiti in Gran Bretagna, famoso soprattutto per i suoi libri per bambini e ragazzi, ha saputo raccontare bene, con ironia, semplicità, ma anche grande intelligenza, dinamiche e problemi della società contemporanea rendendoli comprensibili a tutti come solo i grandi narratori sanno fare. Tra le tante opere letterarie che ci ha lasciato, molte delle quali hanno avuto importanti e ben realizzate trasposizioni cinematografiche, ce ne sono anche tante piccole e meno note, che meritano comunque di essere ricordate.
Tra di esse c’è un breve racconto uscito per la prima volta nel Regno Unito nel 1991, l’anno dopo la sua scomparsa, ( titolo originale dell’opera The vicar of Nibbleswicke"), conosciuto in Italia con il titolo “Il vicario, cari voi” pubblicato in Italia nel 2007 da Salani con le illustrazioni di Quentin Blake e la traduzione di Manuela Barranu e Dida Paggi, che affronta il problema della dislessia.
La storia narra la vicenda di un giovane vicario inglese, Robert Ettes, al quale all’età di ventisette anni viene affidato l’incarico di guidare una parrocchia di una chiesa cristiana nel piccolo villaggio di Nibbleswicke. Il prete aveva avuto in passato problemi di dislessia, risolti con il tempo grazie al supporto di un istituto specializzato nella cura di tale disturbo e al lavoro di ottimi insegnanti. Il suo sogno di intraprendere la carriera ecclesiastica viene finalmente realizzato, così Robert diventa il Reverendo Ettes ma il suo primo incarico gli appare inizialmente una responsabilità troppo grande, al punto da provocare in lui uno stato di preoccupazione e di tensione che fa riaffiorare, nella prima notte trascorsa in canonica, il suo vecchio problema, proprio al momento del suo insediamento come parroco. Robert, inizia infatti dalla mattina seguente a pronunciare improvvisamente, senza rendersene conto, le frasi al contrario quando si trova al cospetto di altre persone o ad anagrammare discorsi o parole in modo buffo ma con risultati involontariamente davvero imbarazzanti. Come fare a risolvere questo problema e a riconquistare la stima e il rispetto persi dei suoi parrocchiani, sconcertati e talvolta persino indignati, di fronte a tale a loro incomprensibile comportamento?
Il medico del villaggio è l’unica persona che riesce alla fine a comprendere e risolvere il problema di Robert.
Il finale semplice ma efficace si intona perfettamente allo stile dell’autore che, guidato dalla sua inesauribile fantasia, realizza un altro libro molto originale.
Roald Dahl riesce a divertire, a far ridire ma al tempo stesso a far riflettere i lettori ancora una volta con la sua sapiente capacità di coniugare ironia e serietà, leggerezza ed impegno, criticità e spensieratezza.
La dislessia, in realtà, come viene spiegato in una nota introduttiva presente nel libro per far conoscere brevemente questo disturbo, è un problema inerente alla capacità di un individuo di leggere e scrivere che viene alterata e non compromette l’esposizione a voce di un discorso o di una frase. Si tratta quindi di un’invenzione di Roald Dahl per rendere la storia più divertente. Le persone colpite da dislessia inoltre non hanno problemi intellettivi o di apprendimento anche se tale disturbo comporta delle difficoltà nello studio e nelle relazioni per l’incapacità, a volte totale, a volte solo parziale, di riconoscere le lettere o di pronunciarle correttamente.
L’ottimo lavoro delle due traduttrici, spiegato in una nota conclusiva in fondo al testo firmata da Valentina Paggi, ha permesso che il libro anche in italiano mantenesse la comicità e l’originalità del testo originale. Ci sono anche una testimonianza dell’illustratore inglese Quentin Blake, sempre in fondo al testo, nella quale egli racconta come nasce la sua collaborazione con Roald Dahl e un suo ricordo dell’autore; uno scritto, che apre il libro, di Donatella Ziliotto, traduttrice, scrittrice ed ideatrice della collana Gl’Istrici della casa editrice Salani, nel quale spiega benissimo l’importanza che ha avuto Roald Dahl per la crescita e la maturazione delle nuove generazioni non solo nel Regno Unito, ma anche in Italia e in tanti altri paesi soprattutto europei.
Questo libro è un bel regalo che Roald Dahl ha voluto fare, devolvendo tutti i diritti delle vendite al Dyslexia Institute di Londra, specializzato nella cura e nella ricerca su questo disturbo, contribuendo in questo modo a raggiungere importanti progressi per la sua conoscenza e per la sua soluzione.
Roald Dahl, nell’anno del centenario della sua nascita, si conferma scrittore di grande attualità, capace di raccontarci la realtà del modo con uno sguardo lucido, attento, intelligente, ma al tempo stesso spensierato, fantasioso e sensibile.
Questo suo piccolo libro è un esempio fantastico di come la letteratura di qualità ci possa permettere di essere uomini e donne più consapevoli, più maturi e per questo più liberi.
Il vicario, cari voi
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