Il violino di Mussolini. Una storia grossomodo d’amore
- Autore: Mario Baudino
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Casa editrice: Bompiani
- Anno di pubblicazione: 2019
Una scrittura colta, ironica, graffiante, Mario Baudino seduce ancora una volta. Poeta, giornalista per le pagine culturali de La Stampa, Mario Baudino è autore di saggi e romanzi, "Il violino di Mussolini. Una storia grossomodo d’amore" è il suo ultimo lavoro.
La storia narrata, nella quale ritroviamo gli amici dei Pio Convento de "Lo sguardo della farfalla", con sorprendente leggerezza tra citazioni e una prosa elegante, è di una straordinaria attualità.
Nel borgo della Cluza, alle pendici delle montagne piemontesi, nel retrobottega della libreria Coraggi famosa per i suoi libri rari, come in un salotto di Versailles, Duccio Tancredi, detto il Capo, un uomo di ferro, vescica d’acciaio, stomaco da trippe e concentrazione napoleonica, è solito riunirsi con gli amici, i componenti del Pio Convento. I raffinati bibliofili sono dediti alle grandi dispute bibliofile e sempre in attesa di perigliose avventure. Le loro chiacchierate colte sono annaffiate con bicchieri di barolo chinato, o a Torino con le delizie caffeiniche di grande pregio dall’Orso. Ne fanno parte il professore Calafava, uomo dottissimo, il generale Salviotti, il farmacista Stazio, Gegia la loro valchiria, e la voce narrante e fedele scudiero di Tancredi, Demostene, come il cavallo parlante di Raymond Queneau ne I fiori blu.
Una delle nostre regole è sempre stata questa: trovare la spiegazione di qualcosa che sembra delinearsi nella realtà, con tutte le sfumature ambigue del caso, bisogna innanzitutto cercarla in un libro, perché nulla può accadere che non sia già stato raccontato.
E così tra gioie bibliofile e calici di vino, una nuova avventura li vedrà protagonisti: il violino di Mussolini. Una donna molto bella, Beatrice, dai capelli biondi e gli occhi tristissimi, moglie dell’ingegnere Verdesca, entra in libreria da Duccio chiedendo il suo aiuto. È alla ricerca di un libro raro, ne va della sua vita e averlo tra le mani le permetterà di separarsi dal marito, un uomo violento e pieno di debiti. Un libro introvabile che solo un celebre cacciatore di libri preziosi, qual è lui, potrà recuperare. Uscito all’inizio degli anni cinquanta e scritto da un tale Italo Imperi, uno pseudonimo, narra una versione diversa dell’uccisione del Duce. In esso si racconta che Mussolini non sia stato ucciso dai partigiani a Dongo, ma dai colpi di una mitragliatrice di un soldato inglese nella camera di una villa a Giulino di Mezzegra, mentre suonava il violino.
Calafava, sostenitore della teoria del grande Manganelli per cui altro non si è se non un libro rilegato in pelle umana e dunque quel che è scritto è scritto, al racconto scuote la testa. La richiesta di aiuto, tuttavia, da parte di una signora nessun gentiluomo può ignorarla, tanto meno loro, prodi cavalieri come Rolando, Don Chisciotte, Parsifal e Galvano.
A questo punto, era chiaro, non restava altro che trovare il libro. E perdio, lo trovammo.
Al mercatino domenicale sulle bancarelle dove si vendeva di tutto, tra una copia del Mein Kampf, le Fiabe fasciste di Trilussa, compare con una copertina deformata La catastrofe del Duce. Il volume si presentava con una cucitura ancora solida, la carta di pessima qualità e con un contenuto alquanto dubbioso.
E il nostro Duce, disgustato dalla bruttezza degli italiani traditori e dei nemici trionfanti, davanti all’incendio d’Italia seppe che l’edificio costruito in vent’anni stava rovinando per sempre, i servi infami avevano stoppa e torce tra le mani, i magazzini di grano venivano abbattuti da possenti macchine di guerra, il fuoco divorava ogni cosa, le case, i templi, la gloria. Come dall’alto di una torre tutto vide quell’uomo portato dal destino e ora dal destino abbattuto, e forse affascinato dalla bellezza della mortale fiamma suonò sul suo violino fino a che il piombo inglese non lo trafisse.
Sarà l’inizio di un’avventura da leggere tutta d’un fiato. Duccio, ammaliato dalla bellezza di Beatrice, vivrà una storia d’amore, grossomodo d’amore. E l’ingegnere con le sue due passioni, storia e denaro, coinvolto in affari con il politico emergente di estrema destra, cercherà in tutti i modi di venire in possesso del libro ritrovato. Il vero, il falso, il gioco, il potere, l’ideologia, la conoscenza, i libri, la vitalità narrativa di questo splendido libro affascina e conquista il lettore. Non un romanzo storico né un giallo, ma un romanzo pieno di humor, dilettevole e a tratti grottesco che solo una penna raffinata, acuta e del sapere, quale quella del nostro autore poteva raccontare.
Il violino di Mussolini. Una storia grossomodo d'amore
Amazon.it: 11,20 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il violino di Mussolini. Una storia grossomodo d’amore
Lascia il tuo commento