Il volto oscuro della chiesa di Andrea Filloramo

Il Volto oscuro della Chiesa di Andrea Filloramo è un romanzo realistico e didascalico, prodotto dall’immaginazione alimentata da un fatto, di cui si è occupata la stampa.
Il romanzo ha come protagonista un prete, che non ignora, ma alimenta il mormorato rapporto fra un medico e un vescovo. Il sacerdote pensa che tra i due ci fosse ben più di una semplice amicizia, ma anche che il vescovo non fosse disinteressato all’eredità del dottore; come del resto non era disinteressato neppure lui.

Quando il medico muore e il vescovo eredita il patrimonio del dottore, il sospetto diventa in lui più che fondato, ma il prete può farci poco; d’altronde il rapporto Chiesa-denaro è intricato quasi quanto quello con il sesso. Al vescovo, quindi, non resta altro da fare che prendere una decisione che l’obbliga a trarre le conclusioni della sua presunta “amicizia particolare” e, perciò, dimettersi.

L’autore ritiene che la verità non viva solo nell’evidenza dei fatti, ma può anche rendersi presente nella loro narrazione e che l’immaginazione spesso scopre quello che si preferisce talvolta di tenere nascosto. Lo scrittore statunitense Walker Percy scrive: “La narrativa non ci dice qualcosa che non sappiamo, ci dice qualcosa che sappiamo, ma non sappiamo di conoscerlo”.