Impenetrabili penombre di Matteo Bottone

“Che cosa vediamo? Tracce nel profondo misterioso divenire che celano indizi di inquietudine e fragilità nelle intermittenze dell’anima. Questo e poco altro …”

“Impenetrabili penombre” è un racconto suggestivo e delicato: l’intreccio del romanzo tra realtà e fantasia traccia un percorso di vita e di arte, pieno di sentimenti, di riflessioni e commozione. Il pittore Corrado Fiorleonetti, voce narrante, è tornato in Puglia nella sua grande casa dove nacque e dove visse i suoi anni giovanili. Il suo desiderio è vivere l’ultimo periodo della sua vita nella sua amata terra. I ricordi sono tanti, belli e dolorosi, dai genitori alla giovane moglie Caterina che avverte, nonostante i tanti anni trascorsi, costantemente accanto a sé. Corrado ricorda quanto ne era perdutamente innamorato, appagato e felice di quell’amore da non sentire per molto tempo il bisogno di dipingere ma di vivere ogni minuto solo con lei, anche nel caso in cui il destino decidesse che la sua felicità dovesse durare brevemente.
Dopo la battaglia di Bitonto, nel 1734, il nostro protagonista lascia la Puglia, la sua terra bruciata dal sole, per andare al Nord, in Veneto, dove vi era un fiorire di botteghe di artisti. Fin da ragazzo era ingegnoso nel disegno, ogni immagine che catturava sapeva ritrarla; aveva il dono della magia dei colori, li mescolava al meglio per ottenere le tonalità che amava di più, i gialli, il carminio e i blu oltremare, con cui, al pari di uno stregone, creava nuove figure. Lavorò su commissione tra Vicenza, Bassano, Padova e la bellissima città di Venezia che, con i suoi canali e i suoi stupendi paesaggi era già fonte di grande ispirazione per tanti artisti.

“Tra calli e campielli, locande, osterie e botteghe del caffè la città ostentava la voglia di godere dei piaceri della vita. I suoi fremiti scorrevano tra vizi e virtù.”

Corrado, ricco di talento, tra tavole, cartoni e colori, trova la sua strada e il successo, la sua pittura aveva i colori della terra ricca di fiumi e d’acqua che l’ospitava e che gli donava sensazioni intense, ma i volti di coloro che dipingeva avevano i tratti e l’anima della sua terra natia. Saprà ritrarre il sacro, la Vergine e la Maternità, uno dei temi dominanti dei suoi affreschi, in giro tra le ville venete, come anche le vedute, la natura che, con i paesaggi, era di gran moda tra i nobili dell’epoca ed espressione dei fasti della Serenissima.

“ Nel corso della mia esistenza il senso della vanità di ogni cosa e dell’inevitabilità dello scorrere del tempo e della morte mi ha preso i pensieri molte volte. Quel senso di inquietudine, di incertezza e di smarrimento è stata una costante del mio essere. In un uomo come me, che ha scelto di esprimere le proprie emozioni dipingendo, è forte il pericolo della vanità, perché la bellezza e la magia dei colori nella luce e nello spazio sommati insieme invitano, troppo spesso, alla via della tentazione di perseguire i propri sogni e le proprie ambizioni, correndo il rischio di macchiare la propria conoscenza perdendo la grazia in Dio.“

Impenetrabili penombre, dallo stile chiaro e scorrevole, è l’analisi delle opere di un artista singolare e il racconto della sua vita, una storia intensa e dolorosa che rende la trama del romanzo interessante e avvincente. L’angoscia del protagonista di fronte al mistero della natura e dell’uomo, il rapporto inquietante tra l’uomo e la grazia di Dio, come la sua assidua ricerca del sapiente uso della luce e dell’ombra, sono le visioni, l’espresso e il non espresso di un artista profondamente osservante, la cui pittura specchia le sue ideologie e il suo intimo conflitto.
La vita del pittore pugliese Corrado Fiorleonetti, nato alla fine del Seicento e vissuto nella prima metà del Settecento, è la trama di “Impenetrabili penombre” (Project, 2015), ultimo libro dell’autore Matteo Bottone, docente di materie letterarie, Storia e Comunicazione visiva, ama l’arte in tutti i suoi generi. Dipinge, scrive, è amante del cinema e della fotografia. Il suo ultimo lavoro è un’opera narrativa ambientata in un’epoca passata, della quale l’autore ricostruisce le atmosfere, gli usi, i costumi.