Insegnami a volare di Vanessa Incontrada

“Insegnami a volare” (Rizzoli 2015) è una raccolta di racconti ispirati alle storie che la nonna dell’autrice Vanessa Incontrada, la yaya Consuelo, narrava all’attrice e conduttrice televisiva, nata a Barcellona nel 1978.

“Sull’aereo che mi stava portando a Barcellona, mi prese una tristezza cupa. Erano passati solo due mesi da quando la yaya Consuelo ci aveva lasciati. Era successo il 28 aprile, e da quel giorno un vuoto enorme si era insinuato dentro di noi.”

La nonna Consuelo “era generosa, dolce allegra”, punto di riferimento della famiglia, amatissima dalla figlia Alicia e dalle nipoti Vanessa e Alice, da poco scomparsa all’età di novantasette anni, aveva lasciato un vuoto immenso. Sebbene Consuelo conservasse ancora un bell’aspetto, negli ultimi anni aveva perso la memoria. “Vederla ridotta così era stato uno strazio per tutti”. Consuelo non aveva più nulla di quella donna forte e indipendente che si era sempre presa cura della famiglia. I ricordi di Vanessa andavano alla sua infanzia, quando lei e la sorella Alice, affidate alla nonna dai genitori che lavoravano, trascorrevano molto tempo in sua compagnia. Mentre la nonna seguiva casa e nipoti, “trafficava senza sosta, non si fermava mai”, parlava della sua vita che era stata intensa e piena di storie incredibili. Consuelo, personalità antesignana e anticipatrice rispetto ai suoi tempi, da sola aveva lasciato un piccolo paesino di contadini della Murcia, una regione del sud della Spagna, poco dopo la fine della Guerra Civile spagnola per giungere a Barcellona, dove non conosceva nessuno, con una valigia di cartone, una borsetta nera e un borsellino contenente trecento peseta.
La sera in cui Vanessa si trovava nella sua casa avita, finalmente rilassata aveva dato spazio a tutti i ricordi che la sua yaya le aveva lasciato. “Che fine avrebbero fatto le sue storie?”. A Vanessa sembrava di udire le sue parole, il suo accento, il tono armonioso che aveva quando parlava...
In una calda estate di primavera, Consuelo stava raccontando alle nipoti di sua zia Carmen, sorella minore di suo padre, che viveva a Buenos Aires e aveva conosciuto il suo grande amore Pedro. Ana, protagonista di un altro racconto della nonna di Vanessa, viveva nello stesso edificio, dove viveva Consuelo. La donna era sposata con un uomo che la picchiava e aveva due figli. Un giorno Ana aveva consegnato all’amica Consuelo una busta che conteneva documenti e denaro, pregandola di custodirla per lei.

“Ma anche Alicia, mia madre ha tante storie da raccontare.”

Alicia che aveva sempre amato scrivere, stava frequentando un corso di scrittura creativa, aveva avuto l’idea di raccogliere per poi scriverle, storie della nonna insieme con quelle di Vanessa e Alice e a quelle delle loro amiche, perché “ogni donna ha una storia da raccontare”. Storie alcune allegre, altre tristi narrate da donne che appartenevano a epoche e ambienti diversi “ci avevano insegnato qualcosa di importante anche sull’essere donne”.

“Questo libro è nato da mia nonna. Per me e mia sorella è stata una sorta di seconda mamma. Mi ha trasmesso la forza e il coraggio. Ero molto birichina da piccola, ma lei sapeva come tenermi a bada,”

ha confessato l’attrice durante una presentazione del libro.

“Sto girando varie cose, sempre su donne piccole e forti, come noi.”

Alicia Soler Noguera, madre della Incontrada anche lei presente all’incontro ha precisato che queste “sono storie di donne normali, non eroine ma persone che affrontano la vita”. I racconti contenuti nel libro parlano della vita e insegnano qualcosa sull’essere donna e sull’amore, tra le pagine del volume è possibile ritrovare la stessa intensità e passione che l’attrice esprime nei ruoli che interpreta.

“Quattro colombe vanno su nell’aria. Quattro colombe volano e tornano. Hanno ferite le quattro ombre. Quattro colombe sulla terra stanno.”

Il cacciatore di Federico Garcìa Lorca (1898-1936).