Intorno a un fiasco
- Autore: Rita Cerri
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2018
I primi sedici anni della vita di Rita Cerri, operatrice culturale che in vari campi si è occupata, da oltre trenta anni, della valorizzazione dei Beni culturali per conto di prestigiose associazioni, si sono svolti tra la provincia abruzzese e la Maremma toscana. Nata infatti in un paesino vicino ad Avezzano, la sfortunata città che nel 1915 era stata distrutta da un catastrofico terremoto, era una dei cinque figli nati tra la fine della guerra e i primi anni del difficile dopoguerra, fatto di miseria e di tentativo di ricostruzione.
Le quattro sorelle e l’unico maschio riuniti intorno al tavolo di marmo della cucina ascoltavano le storie raccontate dal padre, che scolava man mano un fiasco di vino mentre gli episodi vissuti durante gli anni del fascismo e della guerra si sovrapponevano andando a popolare la fantasia dei ragazzini. La fede d’oro della mamma versata alla patria, Kesselring, Claretta Petacci e Rachele, il reduce dalla Russia che pregava Stalin, l’arrivo degli Alleati. Poi a letto con il “prete” che non riusciva a scaldare le lenzuola gelate, malgrado “l’imbottita”.
Il padre comprende che non si esce dalla miseria e malgrado la bonifica delle terre abruzzesi promossa da Alessandro Torlonia, divenuto principe per meriti sociali e ricco per le terre bonificate assegnategli dal re, e accetta dunque di trasferirsi in Toscana, dove l’ente Maremma distribuisce terre ai mezzadri con l’illusione di renderli proprietari.
Con grande ottimismo e speranze di crescita ecco la famiglia in treno, tappa alla stazione Termini nel 1955, giungere ad Alberese. I sogni presto si infrangeranno, il benessere non arriva, la terra non è fertile, il viaggio in treno per andare a scuola è faticoso, le sorelle sono scontente sognando di tornare in Abruzzo, l’ambiente è misero e ricco di superstizioni, la religiosità retriva, i costumi e le relazioni sociali primitive. La madre si ammala e muore quando la narratrice ha solo dodici anni. La sorella Flori decide che si trasferirà a Roma e porterà con sé la sorella piccola, brava e curiosa, perché studi con serietà e conosca il mondo.
Da questo momento, all’inizio degli anni Sessanta, la vita della ragazzina cambia direzione e si svolgerà in modo diametralmente diverso: già nel 1965 legge un annuncio e si presenta, ancora studentessa, alla segreteria del Psdi, quello che allora si chiamava Socialismo democratico, e il salto sarà coraggioso.
Per le sue capacità di improvvisare, sapersi relazionare, imparare rapidamente, cogliere le occasioni, buttarsi con coraggio in situazioni difficili, la narratrice di queste brevi storie di vita raggiungerà obiettivi alti nella gerarchia della nostra storia sociale e politica, culturale e di costume. Incontrerà sul suo cammino personaggi noti e potenti, senza farsi schiacciare dall’ambizione e dal presenzialismo, forte delle sue capacità e delle sue convinzioni.
Riuscirà anche ad uscire a testa alta da situazioni compromettenti: Bettino Craxi e il suo potente entourage politico faranno i conti con la sua correttezza e la sua onestà intellettuale.
I racconti di Rita Cerri sono una miniera di aneddoti, di spunti di storie ordinarie di un Paese che esce dalla guerra sconfitto e che si avvia ad una ricostruzione delle macerie e della politica, della società e soprattutto del costume, processo che confluirà nelle rivendicazioni del ’68, piene di promesse non tutte mantenute, ma che ritagliano per le donne della generazione dell’autrice un libertà, un desiderio di sottrarsi alla sottomissione maschile, una rivendicazione scelte personali in campo sentimentale, culturale, politico che oggi appaiono a molte scontate, ma che sono frutto di impegnative battaglie personali e collettive, di cui nei racconti si trovano tracce in quasi ogni pagina.
Il testo è valorizzato da moltissime citazioni, spesso lunghe, di autori che la scrittrice ha amato e che le sono serviti nella sua formazione: ecco un brano di Elsa Morante sulla maternità, uno di Josè Saramago sull’identità di sentirsi di sinistra, di estrema e puntuale attualità. Ci sono anche Rainer Maria Rilke e William Thachkeray, Angeles Mastretta e Trilussa, Kierkegaard e Z, L’orgia del potere di Costa Gavras, i suoi quattro figli amatissimi, tutti i membri della sua grande famiglia, il Partito Socialista, la meritoria associazione Civita per la quale l’autrice ha lavorato per lunghi anni; ci sono nomi di personaggi della politica nazionale ed internazionale che ha incrociato nel suo percorso professionale.
Soprattutto si riscontra nelle pagine dei racconti una profonda autenticità, un sapersi guardare dentro senza veli e con molto realismo, una grande umanità nel parlare di sé e degli altri, visti con oggettività, con indulgenza, con un raro senso della storia che ci insegna a decifrare i contesti, non solo le impressioni del momento. Un mémoir coraggioso e sincero, questo che Rita Cerri affida alle pagine dei suoi brevi racconti, capaci di scavare nella memoria di un Paese, il nostro, non sempre capace di fare i conti con la memoria e le proprie responsabilità storiche.
Intorno a un fiasco Breve storia in forma di racconti
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