L’amante giapponese
- Autore: Isabel Allende
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Feltrinelli
- Anno di pubblicazione: 2015
L’amante giapponese (Feltrinelli 2015, titolo originale El Amante Japonés, traduzione di Elena Liverani) è il nuovo romanzo della grande scrittrice cilena Isabel Allende, una delle autrici latinoamericane di maggior successo al mondo.
“Irina Bazili iniziò a lavorare a Lark House, alla periferia di Berkeley, nel 2010, a ventitré anni compiuti e con poche illusioni, perché passava da un impiego all’altro, cambiando di continuo città, da quando ne aveva quindici”.
La giovane, cresciuta in un villaggio della Moldavia, non poteva immaginare che il lavoro in quella residenza per la terza età fondata a metà del 1900 per ospitare dignitosamente anziani non abbienti, tutti bianchi appartenenti alla classe media, avrebbe cambiato il corso della sua esistenza. Lark House era stata la magnifica dimora di un magnate del cioccolato che l’aveva donata alla città con un generoso lascito per la gestione. Ora la proprietà, comprendente un parco con alberi centenari dove scorrazzavano fiduciosi scoiattoli e un numero notevole di cervi, era la casa di duecentocinquanta persone, la cui età media si aggirava intorno agli ottantacinque anni. C’erano anche due fantasmi a Lark House: Emily, la figlia del magnate del cioccolato, morta di dolore quando il figlio era annegato in piscina alla fine degli anni Quaranta e il bambino di tre anni che aveva prematuramente perso la vita.
“Ben presto Irina avrebbe rivisto la sua opinione riguardo ai fantasmi, scoprendo che molti degli anziani erano sempre accompagnati dalla presenza dei loro morti”.
Tra tutti gli ospiti della dimora, che più di un ospizio per anziani sembrava un campus universitario a causa dell’ambiente rilassato e dello spirito progressista che regnava a Lark House, Alma Belasco spiccava per il portamento aristocratico e per il campo magnetico che la isolava dal resto dei mortali.
“Ho bisogno di una segretaria. Voglio che tu lavori per me”
aveva proposto Alma a Irina, la quale accettando, sarebbe entrata in contatto con una personalità originale. Alma Belasco, gelosa della propria indipendenza, priva di sentimentalismo e di attaccamento alle cose materiali, sicura di se stessa, con i piedi saldamente a terra, che aveva raggiunto la fama con i suoi kimono, tuniche, fazzoletti, scialli dai disegni originali e dai colori azzardati, il cui ricavato delle vendite era destinato alla Fondazione Belasco, creata nel 1955 da suo suocero, il mitico Isaac Belasco, che si dedicava a far nascere aree verdi in quartieri disagiati. Nella camera di Alma c’era la fotografia di un uomo in una cornice d’argento, “un amico d’infanzia”, aveva chiarito Alma a Irina quando le aveva domandato chi fosse. Ichimei Fukuda era l’autore dello strano quadro che si trovava in sala, che raffigurava un paesaggio desolato di neve e cielo grigio, con una sola traccia di vita, un uccello nero in volo. Ma chi era Ichi? Per soddisfare la curiosità di Irina e dell’amato nipote Seth, Alma aveva iniziato a rievocare la prima volta che aveva visto il suo amante giapponese.
“Lo conobbe nello splendido giardino della grande casa di Sea Cliff, durante la primavera del 1939”.
“Una bella e intensa storia d’amore” - Così Isabel Allende (21 romanzi e 65 milioni di copie vendute in 35 lingue) ha definito il suo nuovo romanzo dedicato “Ai miei genitori, Panchita e Ramon, anziani saggi”, iniziato come consuetudine l’otto gennaio. Passione e storia si rincorrono in queste intense pagine, nelle quali l’autrice riporta alla luce un episodio poco noto, l’internamento di “Alien Enemies” negli Stati Uniti durante la II Guerra Mondiale. Infatti, nel 1942 dopo l’attacco giapponese a Pearl Harbour, più di 120 mila nippoamericani che vivevano lungo la costa del Pacifico degli USA, vennero trattenuti durante la guerra in campi di concentramento come quello di Topaz “in pieno deserto dello Utah”, come accadde alla famiglia Fukuda.
“Concluse che il suo destino era perdere le persone a cui più voleva bene”.
Video presentazione di Isabel Allende:
L'amante giapponese
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L’unica nota negativa di questo libro è il titolo. S^, perché rimanda ad un concetto riduttivo di una probabile storia clandestina. In realtà questo capolavoro è tanto tanto altro...
Corpo centrale certamente la storia d’amore segreta tra il figlio del giardiniere e la signora benestante. Una storia narrata con eleganza e delicatezza,senza mai scendere nella volgarità. Ma attorno a questa gravitano tanti altri temi: l’ambientazione storica, l’amicizia, la vecchiaia. Ed altro ancora.
Un libro che rapisce, appassiona ed emoziona sul finale sconvolgendo tutte le previsioni.
Per me consigliatissimo.