Lungo petalo di mare
- Autore: Isabel Allende
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Feltrinelli
- Anno di pubblicazione: 2019
Lungo petalo di mare (Feltrinelli 2019, titolo originale "Largo pétalo de mar", traduzione di Elena Liverani) è il nuovo romanzo di Isabelle Allende, una delle autrici latino-americane di maggior successo al mondo.
Nei quasi tre anni di esperienza durante la Guerra civile di Spagna, prima sui fronti di Madrid e Teruel e poi all’ospedale di evacuazione, a Manresa, Victor Dalmau credeva di aver visto tutto e di essere diventato immune dalle sofferenze altrui, ma non aveva mai visto palpitare un cuore dal vivo.
Spagna 1938. Il giovane Victor era riuscito a frequentare tre anni di medicina a Barcellona prima di partire per il fronte come ausiliario e qui non si risparmiava, uno studente come lui non avrebbe potuto affiancare i medici, ma ora le circostanze erano diverse, anzi eccezionali, i titoli di studio valevano meno dell’esperienza e Victor ne aveva fatta anche troppa. Entrato nell’esercito repubblicano nel 1936, come quasi tutti i ragazzi della sua età, Victor era partito con il suo reggimento per andare a difendere Madrid, in parte occupata dai nazionalisti, come si autoproclamarono le truppe insorte contro il governo.
In seguito lo studente era stato destinato ad altri fronti. Ferito ad una gamba, Victor era stato rimandato ingessato a Barcellona e, una volta guarito, era tornato al lavoro presso un ospedale della città, che prestava soccorso ai feriti. Nel 1939, terminata la Guerra Civile Spagnola con la vittoria dei franchisti, che avrebbe segnato l’inizio della lunga dittatura del generale Francisco Franco, Victor Dalmau e Roser Bruguera, giovane pianista amica di famiglia e allieva prediletta del padre di Victor, il professore di musica Marcel Lluis Dalmau, erano stati costretti, come del resto era accaduto ad altre migliaia di spagnoli, a fuggire da Barcellona. Un viaggio rischioso attraverso i Paesi Baschi, i Pirenei, la Francia e poi il Cile, la Terra Promessa, luogo vagheggiato nel quale ricominciare. Ma dopo anni di pace e di integrazione, l’esilio non sarebbe ancora finito per queste coraggiose persone.
Nuove navigazioni, pensò. E così fino alla fine.
È il tema dell’esilio, dello sradicamento delle proprie radici, quanto mai attuale, il fil rouge del nuovo romanzo di Isabel Allende, esilio che la brava autrice ha vissuto sulla propria pelle. Nata a Lima, in Perù nel 1942, vissuta in Cile fino al 1973 lavorando come giornalista, l’autrice del capolavoro “La casa degli spiriti”, dopo il golpe di Pinochet, si è stabilita in Venezuela e in seguito negli Stati Uniti, in California, ottenendo la cittadinanza statunitense nel 2003.
Allende in questo appassionante romanzo rievoca una pagina di Storia dimenticata, quanto mai emblematica in questo particolare periodo per la crisi epocale dei profughi e la tematica controversa sull’accoglienza. Poco più di ottant’anni fa, il 3 settembre 1939, il piroscafo francese “Winnipeg” salpato il 4 agosto dal porto di Pauillac, arrivò nella città cilena di Valparaíso, “lungo petalo di mare e neve”. A bordo c’erano oltre duemila spagnoli (2200), fuggitivi della Guerra Civile Spagnola, sconfitti della Repubblica, immigrati provenienti dalla Francia, dove si erano rifugiati in seguito al conflitto, appena conclusosi con l’arrivo al potere di Franco. Pochi sanno che questa operazione umanitaria ante litteram fu possibile grazie all’interessamento e all’organizzazione di un giovane diplomatico e intellettuale cileno, Pablo Neruda, futuro Premio Nobel per la Letteratura, il quale all’epoca aveva incarichi consolari tra Francia e Spagna.
Le vicissitudini della nave e del suo carico di rifugiati erano rimaste impresse nella memoria dell’autrice, che aveva sentito nominare per la prima volta il “Winnipeg”, la nave della speranza, durante la sua infanzia, a casa di suo nonno. Ecco perché nel romanzo i fatti e i personaggi storici sono reali e quelli inventati sono ispirati a persone che la stessa Allende ha conosciuto.
“Eppure, le radici del mio sogno sono qui, questa è la dura luce che amiamo”.Pablo Neruda, “Ritorno” in “Navigazioni e ritorni”.
Lungo petalo di mare
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Bellissimo libro con un pezzo di storia contemporanea che tutti dovrebbero conoscere.