L’arte di costruire un romanzo
- Autore: Elizabeth George
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Longanesi
- Anno di pubblicazione: 2020
Nel saggio L’arte di costruire un romanzo (Longanesi 2020, titolo originale Mastering the Process, traduzione di Matteo Camporesi) l’autrice Elizabeth George, regina incontrastata del mystery nata a Warren nell’Ohio nel 1949, regala ai suoi affezionati lettori le sue preziose conoscenze relative al processo creativo.
Erano alcuni anni che Elizabeth George coltivava l’idea di:
“realizzare un saggio prendendo uno dei miei romanzi come esempio del mio personale metodo creativo che potesse rivelarsi utile per le persone interessate a scrivere narrativa o al modo in cui io affronto il complicato compito di realizzare un romanzo poliziesco”.
Gli affezionati lettori dell’autrice, tra i quali anche chi scrive, spesso dopo essere arrivati alla fine di un suo libro si sono chiesti come la fertile mente della George abbia potuto partorire una trama così lineare e ingegnosa al tempo stesso, dove il fatto principale si incastra alla perfezione con eventi apparentemente meno significativi. Ebbene, è la stessa Elizabeth a spiegarlo in questo saggio, vero e proprio Baedeker del metodo di scrittura della George. Chissà quanti aspiranti scrittori di gialli polizieschi potranno trarre ispirazione da questo volume.
Prima di mettersi a tavolino davanti al proprio PC occorre fare un grande lavoro di preparazione, sottolinea la creatrice dell’Ispettore Thomas Lynley di New Scotland Yard, 8° conte di Asherton, il protagonista più amato dai lettori della grande scrittrice statunitense.
Esaminare in maniera completa qualsiasi luogo scelto come scenario di un futuro romanzo, prendere appunti su ciò che si vede, scattare molte foto, informarsi sulla flora e la fauna delle aree in cui si intende ambientare le scene. Importantissimo “registrare tutte le impressioni sensoriali che percepivo in un determinato posto e fare interviste, se necessario”. Acquistare brochure e libri, mappe cartografiche, atlanti stradali delle singole aree e centinaia di cartoline.
Disegnare una mappa del luogo prescelto, soprattutto:
“se ne avevo identificato uno che nella realtà non esisteva o se stavo riunendo vari posti in uno solo per assecondare la mia storia”.
Anche i personaggi devono essere creati in anticipo. Scrivendo romanzi polizieschi, il popolamento della storia deve iniziare dalla vittima e dall’assassino e via via ampliarsi. Personaggi che si trasformano in persone vere in una scheda che si può consultare lungo tutta la stesura del romanzo. Fondamentale si rivela eliminare la paura della pagina vuota, bianca: prima o poi l’ispirazione tornerà, mentre l’esigenza primaria è approfondire l’analisi dei singoli personaggi, sia principali sia minori.
Indimenticabili appaiono i personaggi dei romanzi di Elizabeth George - ci riferiamo per esempio al sergente investigativo Barbara Havers, dotata di un fiuto infallibile e di un’ironia dissacrante, soprattutto nei confronti di se stessa, braccio destro di Lynley, o al malinconico e coltissimo patologo Simon St. James, amico dell’aristocratico ispettore.
Una cosa che la George non svela, ma che traspare evidente tra le pagine del saggio è che scrivere è un mestiere difficile, anzi è un’arte nella quale l’autrice eccelle, regnando incontrastata nell’olimpo delle grandi scrittrici di gialli.
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