L’elisir dei sogni. La saga dei Campari
- Autore: Silvia Cinelli
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2024
L’elisir dei sogni. La saga dei Campari (Rizzoli Ed. 2024) di Silvia Cinelli, narra la storia della celebre bevanda alcolica “Bitter all’uso di Hollanda”, poi diventato “Bitter del Signor Campari e infine “Bitter Campari” dall’aroma intenso e dal colore rosso carminio. La scrittrice e sceneggiatrice ha lavorato a numerose serie e soggetti televisivi.
Milano, 16 dicembre 1882.
“Per i frequentatori assidui della Galleria è stato ieri un avvenimento la chiusura della bottiglieria Campari, di solito frequentatissima. Gaspare Campari era un uomo che aveva fatto la sua fortuna da sé, un self made man, come dicono gli inglesi”.
“Il Corriere della sera” riportava la notizia che l’imprenditore era deceduto all’età di cinquantaquattro anni a causa di un attacco cardiaco.
Il Caffè Campari, all’inizio della Galleria Vittorio Emanuele angolo tra la Galleria e piazza del Duomo, era chiuso. I signori eleganti, gli impiegati azzimati, le nobildonne ingioiellate e signorine troppo truccate, le compagnie allegre e gli avventori solitari, che solitamente approdavano ai tavoli e al bancone del bar, non avevano potuto appagare la loro inspiegabile sete. E sì che il “sciur” Campari, il maestro dell’aperitivo, arrivato in città nel 1862 dalla provincia di Novara, aveva insegnato a bere ai milanesi, che ora non potevano più fare a meno dei suoi innovativi e straordinari aperitivi alcolici e liquori.
Liquori nati dalla pazienza e dal talento di un uomo che trascorreva il suo tempo nello scantinato a prepararne tanti, dopo aver miscelato, distillato e imbottigliato. La sua costanza e la sua lungimirante visione era stata premiata creando bevande dai nomi evocativi.
“Elisir di lunga vita, Olio di rhum, Liquore Sopraffino Rosa, Latte di Vecchia, Doppia Crema di Cacao alla Vaniglia, Fernet Liquore Febbrifugo, Vermifugo, Tonico Calefacente”.
Quindi incontrarsi e fare due chiacchiere nel locale era una moda piacevole, dove si potevano fare innumerevoli assaggi delle specialità della casa.
Dopo la scomparsa del fondatore della Campari, spettava alla moglie Letizia, dai capelli rossi, e ai suoi cinque figli, in particolare Davide e Guido assumere il compito di portare avanti l’azienda. Gli avidi clienti, dove si consumava giornalmente una fenomenale quantità di liquori, si auguravano che il loro desiderio di sorseggiare non sarebbe stato disatteso.
“È un romanzo che racconta una storia realmente accaduta, ma in cui sono stati inseriti elementi di fantasia. Scrivendolo, mi sono data una semplice regola: rispettare con scrupolo date e fatti noti, concedendomi di inventare tutto ciò che non trovava spazio nei documenti ufficiali.”
Così svela l’autrice alla fine del volume.
In una Milano brulicante, veleggiante verso il progresso si dipanano le gesta di una grande impresa capitanata dal Bitter Campari famoso in tutto il mondo.
Quindi un brindisi per la Cinelli, che dà l’opportunità di capire quanto il successo dei Campari sia anche dovuto a:
“un incontro fortunato tra un ambiente favorevole e una spiccata intraprendenza individuale”.
“Ma il nome che sentiva invocare più spesso, quello che risuonava su ogni bocca a ogni ora del giorno, era il Bitter all’uso d’Hollanda, che molti già chiamavano più semplicemente Bitter Campari”.
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