L’eternità di Luca Mele

“L’eternità”, il romanzo d’esordio del cantautore Luca Mele, ci parla di un Natale molto particolare. Un romanzo d’innamoramento e non d’amore, una storia che mostra quanto sia difficile recidere quelle radici, quei legami ai luoghi, alle abitudini, alle strade, alle persone che poi sono anche il nostro carattere, il nostro sguardo, il nostro territorio, a ben vedere la nostra persona.

Ambientato nei cinque giorni che precedono il Natale, “L’eternità” ci racconta di Marco un giovane che da quattro vive solo con la madre. Il padre non c’è più, di lui rimangono solo foto sbiadite, insegnamenti vividi, che come una bussola guidano Marco nelle sue scelte, che come una ferita che non si rimargina gli rimbombano nella mente, quando i dubbi lo assalgono.
Sradicato: è così Marco; è così anche sua madre. Cambiano spesso città, la donna è infatti una rappresentante di medicinali: quando finisce di vendere un prodotto l’azienda per cui lavora le assegna un altro farmaco da pubblicizzare, un’altra destinazione dove contattare medici e farmacisti. Marco la segue - finora era l’unico affetto che aveva - spesso l’accompagna al lavoro; mercanti in fiera, ambulanti più raffinati, attendono entrambi che il carosello finisca, che il direttore si decida per un cambio di mansione e collochi la madre a riposo, magari dietro la scrivania di uno stabile ufficio.
Stavolta però per Marco è tutto più difficile, non vuole andarsene, non deve andarsene, glielo suggerisce anche il padre, quando pensa a lui gli tornano in mente le parole di un uomo coraggioso, che gli diceva sempre di non smettere mai di lottare. Stavolta c’è Alice. Anche se nel narrato di Luca Mele i due protagonisti si sono scambiati sguardi, respiri e parole, due sole volte, tanto basta per non fare i bagagli, per opporsi a un destino che si ripete come un copione già scritto.
E molti sono gli elementi che si ripetono, che tornano come il ritornello di una canzone ne “L’eternità”: la scena che apre la narrazione è il punto di arrivo della storia, lo stesso evento che troviamo anche nelle ultime pagine: in mezzo l’antefatto, la storia di due ragazzi simili e allo stesso tempo molto diversi; quel che conta però è quel che li accomuna, il loro modo tutto speciale di sentire, l’anima.

“Segui i battiti del tuo cuore e non ti perderai mai”.

Anche questa frase si ripete spesso nel corso del romanzo, come a segnalare un nuovo sguardo, un nuovo punto di partenza. Un altro paio di scarpe, per una strada diversa.

Impreziosito da un componimento sull’eternità del poeta Gio Evan, un cameo che apre la narrazione, come a volerle imprimere una direzione netta, “L’eternità” (Kimerik Editrice, 2017) è la prima prova letteraria di Luca Mele, nato a Molfetta nel 1992, da sempre grande appassionato di musica. Cresciuto con la musica di cantanti e cantautori italiani in testa (Adriano Celentano, Rino Gaetano, Fabrizio De Andrè ma anche Elvis Presley) Luca Mele ha dato corpo e forma al suo amore per la musica scegliendo lui stesso di essere un cantautore e di partecipare a diversi contest musicali come Roxy Bar di Red Ronnie, dove ha trionfato con il brano Luna.
Per due volte ha aperto i concerti di Fabrizio Moro con il quale è legato da una sincera amicizia. Nel 2016 arriva alla selezione finale di Sanremo Giovani con Diventerò Pazzo, dopo esser stato semifinalista al concorso Fabrizio De Andrè, che ospitava anche la presenza di Dori Ghezzi come testimonial.
Attualmente, oltre a promuovere “L’eternità”, arrivato nelle librerie lo scorso 26 novembre, Luca Mele è impegnato nella produzione del suo nuovo album.