L’inverno si era sbagliato
- Autore: Louisa Young
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Garzanti
- Anno di pubblicazione: 2011
Uno dei commenti a questo romanzo, riportato in quarta di copertina, viene dal Library Journal e recita "Una scrittura (...) d’altri tempi (...)". Mi è caduto l’occhio su questa frase una volta letti i primi capitoli del libro e l’ho trovata incredibilmente azzeccata per "L’inverno si era sbagliato" di Louisa Young (Garzanti, 2011). Sarà forse la tematica o il periodo storico scelto, ma il piglio con il quale questa storia viene raccontata è quello dei classici, molto descrittivo, velato di malinconia sia nel paesaggio che negli animi dei personaggi, che suggerisce i colori tristi e sbiaditi della guerra, di chi è lontano, al fronte, e di chi aspetta senza una certezza.
Quattro personaggi principali: Riley e Nadine, poco più che due bambini, lui di famiglia modesta, lei di buona famiglia che osteggia la loro relazione non appena si accorge che va al di là dell’amicizia; Peter e Julia, sposati, innamoratissimi, alla ricerca di un bambino. Quattro vite che scorrono più o meno serene o problematiche, fino a che la guerra non le travolge, sconvolgendole e separandole forse per sempre. Riley, incapace di affrontare un episodio "vergognoso" che, al giorno d’oggi, sarebbe considerato soltanto un normale stadio della crescita, si arruola volontario, mascherando da coraggio la sua vigliaccheria. Nadine, incapace di stare con le mani in mano ad aspettare o magari sistemarsi con un giovane di quelli che piacciono a sua madre, diventa infermiera, sublimando così, con l’aiuto a feriti sconosciuti, la paura che Riley sia nella stessa situazione e la voglia di aiutarlo. Peter è semplicemente convinto di fare il proprio dovere partendo e lasciando a casa la giovane moglie, con l’unica compagnia di Rose, una cugina di lui, infermiera. Julia, invece, abituata da sempre a ritenere suo unico dovere l’essere bella, giovane e piacevole per compiacere il marito, non riesce a trovare il proprio posto nella situazione, neppure quando, durante una breve licenza di Peter, un figlio viene effettivamente concepito. Intanto, i destini delle due coppie si incrociano al fronte, dove Peter e Riley combattono fianco a fianco stringendo un legame di amicizia e cameratismo.
La guerra, che sembrava dover durare lo spazio di un inverno, continua, tanto da succhiare via le speranze della popolazione. L’inverno si era sbagliato, la guerra non era destinata a durare lo spazio di una stagione. Ma, mentre le donne, anche la stessa Julia nella sua disperata vacuità, lottano senza posa per tenere saldi i legami, gli uomini, forse perché vivono dall’interno l’orrore, o forse perché non hanno la determinazione delle loro compagne, gettano la spugna. Ci vuole la corazza della salda e sbrigativa Rose, che ha rinunciato all’idea di un legame personale per privilegiare l’aiuto al prossimo, per dare forza al cugino, a sua moglie, a Riley che incontra in ospedale, a Nadine che conosce in occasione di una visita non portata a termine. Una forza indispensabile, perché la guerra non uccide solo il corpo, ma anche e soprattutto l’anima e le speranze di chi la subisce.
Un libro che ha il sapore di un vecchio sceneggiato televisivo, di quelli ancora in bianco e nero ma estremamente più "vivi" e "caldi" delle attuali fiction. Un mondo "al rallentatore" che viene squarciato, o, nella migliore delle ipotesi, "sospeso", dalla tragedia. Un messaggio di forza e di speranza, tenacia e pazienza. Una scrittura quasi scandita dal passare dei giorni, dei mesi, degli anni. Una storia che avvince e rende partecipi, scatenando empatia nel lettore.
L'inverno si era sbagliato
Amazon.it: 12,60 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: L’inverno si era sbagliato
Lascia il tuo commento
leggendo tutti commenti positivi su questo libro nei vari siti, ho deciso di leggerlo......che delusione!! Libro a parer mio pessimo, che non lascia assolutamente niente e che ho portato a termine solo perché non mi piace lasciare i libri a metà.