L’isola
- Autore: Aldous Huxley
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2017
L’isola è l’ultimo libro scritto da Aldous Huxley nel 1962. Il mondo era in piena guerra fredda fra le due superpotenze mondiali. L’artista cercava di svincolarsi dalle atrocità e come tutti gli utopisti sognò e descrisse un paradiso in terra, basandosi su un mix di teorie buddhiste, uso di droghe psichedeliche e pratica dell’eugenetica. Mondadori lo ha ripubblicato nel 2017 (pp. 334, traduzione di Bruno Oddera).
Il testo assomiglia a un saggio più che a un romanzo, poiché la trama è molto esile e dà lo spunto all’autore per esprimere la sua visione del mondo.
“L’isola” è un posto fantastico in cui la comunità vive felice da generazioni, secondo criteri di equità, fraternità, aumento dell’autocoscienza, armonia con la natura, amore praticato senza limitazioni, controllo delle nascite, famiglie allargate, selezione dei tipi umani migliori, il tutto sorretto dal panpsichismo cosmico. Indubbiamente le intenzioni dello scrittore sono state delle migliori, ma il risultato, il finale del romanzo, quale sarà?
Trama - Un uomo, un giornalista che conta nel ramo della finanza, fa naufragio nella misteriosa isola di Pala, dove i conflitti sembrano inesistenti. Gli abitanti vivono isolati e considerano il resto del mondo incivile e ripugnante.
Una bambina fa quasi da psicoterapeuta al naufrago vissuto nell’infelicità, il quale riceve un libro, il libro di saggezza, quasi una Bibbia in cui la musica e il ritmo diventano la chiave per uscire dalle ristrettezze mentali e dai condizionamenti. Ma chi può prescindere del tutto dallo spirito del proprio tempo, cambiandolo?
“Lasciato solo, Will sedette sotto il ventilatore applicato al soffitto e continuò a leggere gli Appunti sul bene e sul male.[…] A Pala, dopo tre generazioni di riforma, non esiste nulla di simile a greggi di pecore, né esistono Buoni Pastori che tosano e castrano; non vi sono mandrie di bovini e di porci né mandriani patentati, monarchi o militari, capitalisti o rivoluzionari, per marchiare, richiudere nei recinti e macellare. Esistono soltanto associazioni volontarie di uomini e donne incamminati sulla via della piena umanità. Motivi musicali o sassolini, processi o oggetti concreti? "Motivi musicali" rispondono il buddismo e la scienza moderna. […]L’immagine che viene alla mente leggendo i filosofi dell’Occidente è quella di un mosaico bizantino, rigido, simmetrico, composta da milioni di tessere e saldamente cementato alle pareti di una basilica senza finestre."
Huxley dà un giudizio drastico e unilaterale sull’Occidente: è vero che ci siamo lasciati dominare dalla razionalità, ma è pur vero che abbiamo indagato le profondità dell’inconscio e dato ampio spazio all’intuizione, creando capolavori d’arte. L’Oriente non ha perduto per strada i suoi simboli come stiamo facendo noi, in ciò che viene chiamata “società liquida”. Però sappiamo che in Oriente e nel Sud del mondo miliardi di persone soffrono la fame e in ciò il nostro colonialismo ha una gran parte di colpa. Ma ogni civiltà possiede i suoi tesori e la sua parte di bene.
A Pala si consuma mescalina, come panacea e aiuto per superare l’egocentrismo; è quanto fece Huxley in realtà.
Anche nell’isola felice subentrerà la corruzione per il possesso del petrolio. Il male ha l’odore dei soldi. Lo scrittore, malato di cancro, alla fine dell’esistenza optò per l’eutanasia, facendosi iniettare una forte dose di LSD dalla moglie.
L'isola
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