L’ultima innocenza
- Autore: Emiliano Morreale
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Sellerio
- Anno di pubblicazione: 2023
In copertina del libro una foto tratta da La magnifica ossessione di Douglas Sirk che rimanda agli interessi primari dell’autore, il Cinema nelle sue diverse forme ed espressioni. L’autore è uno studioso e appassionato cinefilo quale Emiliano Morreale che è anche docente di cinema e sceneggiatura all’Università La Sapienza di Roma.
L’ultima innocenza (Sellerio, 2023) è la sua opera di esordio nel campo della narrativa, per la quale è risultato vincitore del Premio Campiello Opera Prima 2023.
È una narrazione dal taglio assolutamente originale, una costruzione letteraria senza precedenti che racconta un “dietro le quinte” della fabbrica dei sogni, con racconti di vita vissuta di persone attive in ambito cinematografico riportati da un unico io narrante che collega tra loro le diverse storie che compongono e attraversano il libro.
La prima storia ambientata in Sicilia narra del figlio di Michele Greco, uno dei capi più influenti della mafia palermitana, che negli anni Ottanta, durante la più sanguinosa guerra di Mafia, decide di fare il cineasta, regista e produttore, sebbene non dotato di eccelse qualità artistiche né tantomeno imprenditoriali. Questi con lo pseudonimo di Giorgio Castellani, girava dei “B movie” del filone semi-erotico, dai titoli improponibili (cfr. Crema, cioccolata e pa… prika 1981) che misero alla berlina la reputazione criminale del padre, imputato eccellente del Maxi processo. L’attività di Castellani procurò anche un esborso fallimentare di denaro, comportando un suo coinvolgimento indiretto nelle vicende del padre, quantunque ne fosse totalmente estraneo.
Ma questa è solamente una delle tante storie del fascinoso e intrigante libro di Emiliano Morreale raccontate, come da un io narrante che incontra diverse persone le cui storie si incrociano, avendo sempre come comune denominatore “il Cinema”.
Sono storie autentiche, pressoché sconosciute e alcune poco fortunate riferite a personaggi minori, alcune ai margini, gravitanti attorno a questo mondo “incantato”.
Tra queste una diva del muto, del tutto dimenticata, Dorothy Gibson che era a bordo del Titanic quando naufragò, ma ebbe la ventura di salvarsi e sulla vicenda girò pure un film, andato perduto. Dopo mille altre vicissitudini, tra cui forse anche giri di spie, la si ritrova trent’anni dopo nel 1944, mentre evade dal Carcere di San Vittore e fugge da Milano in mano alle truppe tedesche, per poi passare il confine con la Svizzera insieme a Indro Montanelli, con un misterioso lasciapassare delle SS, lasciando in carcere il loro compagno di prigionia che rispondeva al nome di Mike Bongiorno.
I personaggi del libro appaiono come vittime “innocenti” del Cinema, legati tutti a questo mondo, a questa fabbrica di sogni che coinvolge attori e spettatori dello spettacolo della vita. Un libro che rievoca un passato di un Cinema che non esiste più e che immerge il lettore in atmosfere malinconiche. Sono sei storie, vere ma incredibili, legati da un unico fil rouge che è il mondo del cinema ma insieme vi è la storia del protagonista che “incontra” queste storie.
Sono tanti e particolari i personaggi di cui si narra, tra cui il figlio di Veit Harlan, regista di Süss l’ebreo, film di propaganda antisemita che uscì nella Germania del 1940. Il film era stato commissionato da Goebbels, capo della propaganda nazista, e nel libro di Morreale si narra del figlio del regista che tentò di riabilitare la memoria del padre.
Un intreccio di tante storie intriganti e curiose, incredibili ma vere, che si leggono piacevolmente in un romanzo ben strutturato e ben scritto che suscita nel lettore curiosità ed interesse, ammaliando non solo gli appassionati della settima arte.
L'ultima innocenza
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: L’ultima innocenza
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