L’ultima punitrice di Maria Tronca

Il nuovo romanzo di Maria Tronca è una storia di fantasia, frutto dell’invenzione dell’autrice, che ha però molti elementi vicini alla realtà. L’ambientazione in terra di Sicilia difatti ruota intorno a una villa di famiglia, descritta dettagliatamente in ogni suo particolare nell’atmosfera delle lunghe estati degli anni Settanta e Ottanta, quelli dell’adolescenza dell’autrice.
La villa è una casa della memoria, quella in cui l’autrice ha trascorso tutte le sue estati, dalla nascita fino ai suoi diciotto anni, dove abita Ninfa Cusimano, la protagonista del romanzo che qui trascorre il periodo estivo con i nonni. L’ultima punitrice (Les Flâneurs Edizioni, 2020) si apre quando Ninfa ha solo otto anni e inizia a raccontare, accompagnando la vicenda della protagonista fino all’età di quarant’anni, un periodo fondamentale nella storia della sua vita. Si parla di infanzia, di adolescenza, ma anche di forti sentimenti come l’amore e l’odio, trattando di vita e anche di morte.

Il titolo del libro richiama un antico passato quando, durante il Settecento, figure misteriose e inquietanti con il capo incappucciato si aggiravano per ristabilire la giustizia laddove la legge non voleva o non poteva arrivare. Si parla dei Beati Paoli, figure misteriose magistralmente scritte dalla penna di Luigi Natoli che hanno da sempre affascinato l’autrice.
Il personaggio della "punitrice" è l’ultimo di una stirpe che si avvicina in abiti femminili all’antica setta dei Beati Paoli, una tradizione che si tramanda da nonna a nipote nella sua famiglia proprio a partire dal Settecento. Dorina è la nonna di Ninfa, che accetterà di buon grado, dopo uno sgomento iniziale, il suo destino. La nonna le spiegherà di avere questa eredità molto pesante perché essere una “punitrice” e anche una guaritrice è un qualcosa che si accetta sempre con timore.

Ninfa, dopo l’iniziale timore, si appassiona a questo suo nuovo ruolo e diviene sin da giovanissima l’assistente della nonna, acquisendo un senso di potenza, ma, per il suo carattere forte e indipendente, accetta solo in parte le indicazioni della nonna. All’inizio le viene insegnato come essere una guaritrice, creando dei rimedi per soccorrere le persone che si rivolgono loro per i mali del corpo e dello spirito, guariti con rimedi a base di erbe. La nonna è la sua maestra, le insegna a raccogliere queste erbe e selezionarle, a trasformarle in unguenti e medicamenti che possano aiutare le persone; ma le dice pure che laddove le persone che vengono a chiedere il loro soccorso, avranno bisogno del loro aiuto per liberarsi da un’angheria o un’ingiustizia, si dovrà intervenire come punitrici.
Ninfa si adatterà benissimo al suo nuovo ruolo, anzi inizierà a non accettare più passivamente tutti gli insegnamenti trasmessi dalla nonna, le regole e i principi con cui si deve muovere senza trasgredirli. Divenuta una giovane donna, la sua crescita più importante sarà quella spirituale e morale, e i cambiamenti che muteranno il suo carattere saranno determinati dalle persone che ha incontrato, da quelle che ama di più e da quelle che più la amano.

L’ultima punitrice narra una storia densa di mistero, piena di colpi di scena che tengono il fiato sospeso come è nello stile della scrittrice palermitana Maria Tronca, che di certo non delude in questa sua ultima opera.