L’ultimo incantesimo di Mary Stewart

Ne L’ultimo incantesimo (Elliot, 2017, trad. B. Oddera) Mary Stewart racconta l’ultima parte della vita di Merlino, il mago. Artù è salito al trono e sta combattendo battaglie per consolidare la sua posizione di Alto Re. I sassoni sono sempre alle porte, pronti ad approfittare di qualsiasi momento di debolezza per invadere la Britannia. Ma Artù deve guardarsi anche da nemici più subdoli. Ha concepito un figlio con la sorellastra Morgause, divenuta ora regina del Lothian. Quel neonato potrebbe essere usato dalla donna come una minaccia, ma il giovane re invia Merlino a osservare la situazione: per opera di Morgause il bambino scompare e il mago comprende di poter fare nulla per fermare un destino inevitabile.

Seguono altre vicende con protagonista Artù, i suoi cavalieri e Ginevra (per la verità l’autrice racconta di due mogli avute dal re, entrambe con nome Ginevra) tipiche del ciclo arturiano. Come il misterioso rapimento della regina da parte di Melwas, uno dei cavalieri della Tavola Rotonda.

Vengono edificati due luoghi emblematici: Camelot, dove si trasferisce la corte di Artù; e Applegarth nuova casa e rifugio di Merlino. È qui che il mago passa le sue conoscenze a un misterioso giovane, Ninian, che avrà ruolo fondamentale nel futuro del regno. Ma il mago subisce un avvelenamento e viene creduto morto. Sepolto sotto una collina si risveglia. ma ormai i suoi poteri lo hanno abbandonato. La sua vita è giunta al tramonto ed egli si accommiata da Artù e Ninian lasciando a loro la difesa la Britannia.

L’ultimo incantesimo, che risale ai primi anni ’80, mostra una scrittura elegante e piacevole da approcciare. Le ambientazioni sono ricche e il testo è pervaso da un’atmosfera di mistero. Riesce a essere avvincente e a sorprendere pur narrando una storia molto inflazionata. Le vicende sono ispirate a Le Morte Darthur di T. Malory. Troviamo riportati i nomi dei personaggi nella lingua antica e alcune situazioni e personaggi ci sembrano differenti da quanto trasmesso nelle versioni più recenti e semplificate. Ma è proprio questo che dà un valore aggiunto al romanzo.