La Farfalla Bianca di Marina Kessler

Se la vita potesse essere paragonabile a una scatola di cioccolatini, dei primi assaporati non ne potremmo percepire il gusto, la cremosità e la piacevolezza, vittime dell’esuberanza che la vita ci regala nell’infanzia e adolescenza, ma solo quando, con l’avanzare del tempo, cominceranno a diminuirne in quantità ai nostri occhi, allora cominceremmo attentamente ad apprezzarne ogni minima sfumatura di gusto, di prelibatezza, di dolcezza.

Una figlia lo sa. Forse lo ha sempre saputo. E allora, di fronte al sentimento materno che si esprime in maniera così delicatamente forte, dirompente nella sua intima e costante modalità ecco che, col tempo l’impronta eterna che ha nel cuore si manifesta in questo scritto. Impronte tangibili e precise di ricordi che esprimono la stima per la donna e l’amore per la madre. Allora piccoli gesti consueti, si traducono in testimonianza vera.

La farfalla Bianca (Reverdito, 2019) è il racconto di una vita con gli occhi di una donna che descrive come si possano lasciare impronte virtuose sebbene non celebrate da eccessi. Non il declamato, non l’ostentato, ma... Il sussurrato costante di una voce rassicurante, il presente e la dedizione. In ogni situazione. Dalla religiosità, al proprio ruolo di moglie e madre, la presenza di cui ognuno ha bisogno nella propria vita. La figura solida di una donna che è stata molto amata e che ora potrà essere conosciuta attraverso gli occhi della figlia e, leggendo, ognuno potrà essere colto dalla riflessione su cosa è davvero vicino alla propria realizzazione, se non un’appassionata vita all’insegna dell’onestà d’animo e completezza di spirito.